Ci siamo. Ferrari è pronta a sfidare McLaren e Red Bull nel round N°21 della F1 targata 2024. Una lotta che si preannuncia parecchio interessante, in quanto i valori in campo sono parecchio vicini e la pista brasiliana, considerando la lunghezza ridotta, stringere ancora di più il gap tra i competitor. Una pista, quella di Interlagos, parecchio complicata per il suo percorso tortuoso e con altimetrie differenti. Molto interessante il secondo settore, dove fanno presenza diverse curve parecchio complicate, che andranno gestite al meglio nell’arco del giro.
Trovare il giusto compromesso tra questo tratto e il terzo, dove le velocità di percorrenza sono davvero alte non sarà semplice. Senza contare il T1 dove fanno presenza curve complicati come la “S di Senna”. Tra i fattori determinati ricordiamo la presenza della quinta Sprint Race stagionale. Nella sola ora di prove libere, quindi, le varie scuderie dovranno essere molto brave a centrare la messa a punto della monoposto di F1 costruita tramite il simulatore che utilizza il software driver in the loop. Ci attende l’ennesimo fine settimana di passione.
Come sempre andiamo ad analizzare le configurazioni scelte a livello aerodinamico. Ci riferiamo al pacchetto che ogni squadra di F1 porta in pista per adattare la propria auto, in questo caso al percorso che si srotola nel pressi di Sao Paolo. La pista pista brasiliana che ha ospitato la massima categoria del Motorsport nel 1974, ha una lunghezza di 4.309 chilometri, mentre il giro record è pari a 1:10.540, ottenuto dal finlandese Valtteri Bottas a bordo della Mercedes W09. Senza ultori preamboli passiamo all’esame delle vetture di F1 che lottano al vertice.
F1, Ferrari sceglie la messa a punto continuando per la strada tecnica più redditizia
Ferrari per molti resta la vettura favorita anche in Brasile, aspetto che però andrà certamente confermato in pista. Il Cavallino Rampante ha realizzato una scelta simile a quella della Red Bull. Secondo le simulazioni del team realizzate in Via Abetone Inferiore 4, adottare un’ala da medio-alto carico, in linea con quella vista a Barcellona e in Messico era la decisone migliore, specie dopo il recente feedback dello scorso fine settimana di gara. La configurazione della rossa è studiata ad hoc per massimizzare la velocità di punta della SF-24.
Un parametro sul quale gli ingegneri dedicano spesso grande attenzione nel set-up, tanto da divenire un punto forte della Ferrari. L’aspettativa è di ottenere un buon handling nelle sezioni guidate, dove l’efficacia dell’aerodinamica ha un ruolo determinante. Resta da capire quale compromesso verrà adottato a livello sospensivo e relativa resistenza al rollio, per ottimizzare l’equilibrio complessivo della SF-24. In ogni caso, la scelta di una downforce medio-alto segna una differenza rispetto al Messico, dove la storica scuderia italiana ha scelto un approccio sul carico inferiore alla media.
Passiamo alla Red Bull. La scuderia di Milton Keynes ha optato per un’ala ad alto carico, simile a quella impiegata lo scorso anno. Una specifica pensata per massimizzare le zone di carico aerodinamico senza però sacrificare l’efficienza complessiva della vettura. L’obiettivo, pertanto, è quello di bilanciare l’aderenza nelle pieghe più strette con una buona prestazione in rettilineo. Nel 2023, infatti, la RB19 ha mostrato una tendenza a rallentare leggermente sui tratti ad alta velocità di percorrenza, pur mantenendo un solido vantaggio nelle sezioni guidate, dove l’aerodinamica gioca un ruolo cruciale.
La configurazione attuale punta a mantenere questa caratteristica, permettendo un buon equilibrio tra prestazioni in curva e velocità di punta. In linea generale, la squadra campione del mondo incarica sceglie un po’ più carico al posteriore, con l’intento di non mettere in crisi il retrotreno in inserimento. La Red Bull RB20, lo sappiamo, sta mostrando diverse criticità nella sua mera messa a punto. Sebbene l’efficienza aerodinamica possa essere meno efficace, Red Bull sceglie questa strada poiché con una spinta verticale maggiore l’auto si comporta decisamente meglio.
Mercedes punta per l’ala “a cucchiaio”, caratterizzata da un bordo d’ingresso molto pronunciato e una superficie frontale ridotta. Questo design è pensato per generare un carico leggermente inferiore rispetto agli avversari, con l’obiettivo di migliorare la velocità massima. Per Mercedes, il miglioramento delle velocità di punta rappresenta una priorità, considerando che nel 2023 il team ha sofferto proprio su questo aspetto. La configurazione dovrebbe consentire di affrontare meglio i lunghi rettilinei, puntando su un profilo aerodinamico ottimizzato per ridurre la resistenza all’avanzamento.
Autori e grafiche: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Albert Fabrega – @AlbertFabrega – F1Tv