Ferrari attende il ritorno della F1 per carpire la reale competitività della SF-24. Le ultime sei gare della stagione 2024 saranno sostanzialmente il prologo della prossima campagna per la totalità dei team. La seconda pausa più lunga del mondiale, infatti, ha consentito alle scuderie di dedicare tutte le proprie risorse per lo sviluppo dei rispettivi progetti tecnici al fine di estrarne ulteriore potenziale. L’obiettivo, inoltre. è quello di poter contare su una piattaforma consistente in grado di rappresentare un riferimento nel processo di progettazione delle monoposto 2025.
Come spiegato dagli stessi addetti ai lavori, le future auto saranno, giocoforza, logiche evoluzioni delle attuali vetture. Sarebbe insensato stravolgere i principi dei bolidi su cui si ha un’ampia conoscenza per una sola stagione. Dal 2026, infatti, la nuova rivoluzione regolamentare metterà in soffitta la generazione di vetture introdotta nel 2022. Forse, solo le squadra in forte difficoltà tecnica potrebbero ripartire da un foglio bianco, non avendo nulla da perdere, come ad esempio la deludente Sauber, fanalino di coda dello schieramento di partenza, sia in termini di punti che a livello prestazionale.
A differenza della pausa estiva, in cui le squadre devono osservare un periodo di chiusura imposto dal regolamento sportivo di due settimane, dopo il Gran Premio di Singapore è iniziatod una sorta di precampionato. Gli ingegneri de vari team di F1, in pratica, hanno avuto finalmente il tempo per dedicarsi alla comprensione del mezzo. Il tutto senza l’assillo della gestione ricorrente delle normali attività in pista. Situazione che svia completamente il punto focale del team da alcuni fattori tecnici cruciali per alzare il know how sulla vettura, capire come gestirla al meglio e migliorarla.
Dopo un trittico di circuiti molto diversi, ma caratterizzati dalla loro unicità, parliamo di Monza, Baku e Singapore, la prossima tappa del mondiale di F1 andrà in scena ad Austin. Un circuito permanente dalle caratteristiche che possiamo definire “convenzionali”. Nonostante si tratti di uno sprint weekend, diversi team faranno debuttare gli ultimi sviluppi sulle proprie monoposto. Non c’è oramai molto tempo da perdere, in quanto il 2025 bussa alla porta, e con l’anno nuovo bisognerà iniziare la progettazione delle vetture di nuova generazione.
Se il titolo mondiale piloti sembra ormai un affare tra Verstappen e Norris, dove l’olandese resta comunque favorito, in quello costruttori la Scuderia Ferrari è ancora in gioco, anche se realisticamente sembra difficile che la rossa possa riacciuffare la “lepre” McLaren. L’obiettivo del team diretto da Frédéric Vasseur è la performance, specie nei tracciati storicamente indigesti alle monoposto del Cavallino Rampante. Concludere il campionato sapendo di poter affrontare il prossima con l’evoluzione di una vettura competitiva, quindi, è il vero target non dichiarato degli uomini in rosso.
F1, Ferrari: la necessità di essere subito competitivi nel 2025
Per fare un paragone con il recente passato possiamo dire che, Ferrari, vorrebbe arrivare ad Abu Dhabi nel medesimo stato di forma della Red Bull durante la stagione 2020, anno in cui Mercedes continuò a fare incetta di titoli iridati, ma che vide il team austriaco dominare nella gara conclusiva sul tracciato di Yas Marina. L’anno seguente, ultimo secondo il regolamento tecnico dell’epoca, Verstappen conquistò il titolo dopo una cruenta lotta con Hamilton. Entrambi i team non lesinarono sforzi nonostante si trattasse dell’ultima stagione che precedeva l’attuale regolamento tecnico e finanziario.
Nonostante la sfida sino all’ultima curva, Red Bull seppe farsi trovare pronta anche nel 2022. Tanto per intenderci, se il prossimo anno Leclerc o Hamilton dovessero trovarsi nella condizione di riportare il titolo piloti a Maranello dopo la bellezza di diciotto anni, un periodo davvero troppo lungo per una squadra di F1 come quella italiana, non è da escludere che gli uomini vestiti di rosso possano giocarsi la carta dell’all-in nella prossima campagna agonistica. In tal senso, le parole del pilota monegasco della rossa si prestano a tale ipotesi, a quanto pare.
“Il titolo il prossimo anno? Sì… è un obiettivo realistico. Ovviamente è un processo costante, in continua evoluzione, e noi ci miglioreremo sempre. Direi, quindi, che per quanto riguarda il mondiale 2025, se andrà bene il 2026 sarà meglio, idem per il 2027“. Il prossimo anno non deve essere considerato come una stagione di transizione, in cui la priorità debba essere necessariamente lo sviluppo delle complesse monoposto 2026. Da troppi anni, come detto circa 17, oramai, i supporter della Ferrari hanno riposto i sogni nel cassetto in maniera prematura nel corso delle passate stagioni.
Ed è proprio per questo che, pensandoci bene, forse per la storica scuderia Ferrari sarebbe il momento di guardare al presente ancor prima del futuro remoto. In sostanza, per chiudere il ragionamento e di riflesso questo articolo, possiamo sostenere che il mondiale 2025, per il team di Maranello, può e dovrebbe essere una ghiotta opportunità come lo fu il 2021 per la Red Bull (anche in quel caso stagione precedente alla rivoluzione regolamentare). Fare all-in si può, ma la base della SF-25 deve essere sana e vincente dal principio. All’interno di questo scenario le parole di Charles diventano calzanti.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv