Una Ferrari d’assalto quella in versione Gran Premio del Messico, 20° round della F1 2024. Ci sta provando, la rossa, a costruirsi la possibilità di vincere nuovamente bissando il successo della scorsa settimana in Texas. Una vettura ben bilanciata che sa rispondere bene alle regolazioni sulla messa a punto che, come sempre, cercano di trovare il miglior compromesso possibile per ottimizzare le performance. Resta da capire se arriveranno ulteriori modifiche per sistemare il rendimento in qualifica, come lo stesso Frederic Vasseur, seguito in coro dai piloti ha fatto notare.
L’occasione per ribadire la superiorità vista negli Stati Uniti d’America fa presenza. Sarebbe un’ottima notizia, riuscirci, anche perché la rossa non ha presentato alcun tipo di novità per il Gran Premio del Messico. Solo una modifica al cofano che va definita come adattamento al fine settimana di gara. Per il resto parliamo della stessa SF-24 che ha dominato la domenica pomeriggio non dando nessuna chance agli avversari. Il Cavallino Rampante ci ha lavorato su parecchio cercando di cambiare mentalità. Mossa utile per offrire la miglior versione di se sempre e comunque.
Il settaggio della vettura italiana, sino ad ora, ha cercato “l’ottimo” nel primo e terzo settore, per poi avvicinarsi a riconti cronometrici validi nel T2. Zona della pista dove fanno presenza le curve rapide in successione, tratto dalla che dalla 7 porta alla 11, dove il rendimento non è ancora all’altezza di Red Bull e McLaren. Ieri c’erano le Pirelli prototipo da tentare. Per questo trarre conclusioni precise non è stato possibile. A breve, nella terza sessione di prove libere avremo un quadro senza dubbio più completo, utile a immaginare come la SF-24 si presenterà alla qualifica.
F1, GP Messico 2024 Fp3: Ferrari molto rapida con le Soft ma nel T2 restano alcune imprecisioni
Come al solito sono andati in onda i consueti controlli sulle due Ferrari: power unit, trasmissione, sistema ibrido e impianto frenante. Dopodiché i “due Carlo” sono saliti a bordo delle loro vetture, dove in comunicazione con gli ingegneri hanno definito gli ultimi dettagli relativi al programma di lavoro da svolgere in queste importantissime Fp3. Condizioni meteo e del piani di riferimento: 18,5 °C la temperatura dell’aria, 34,2 °C quella dell’asfalto. Umidità al 54%, 2,1 Km/h l’intensità del vento che soffia da nord ovest.
Ferrari temporeggia e quando sono passati già dieci minuti, le rosse restano all’interno del garage. In effetti le temperature sono più basse e, anche ascoltando i canali radio dei piloti che invece stanno girando, pare che il livello di grip attualmente sia basso, fattore che sta mettendo in crisi specie il retrotreno delle monoposto di F1. Finalmente ecco le monoposto italiane. Per il primo run, ambedue le vetture montano un set di Pirelli cerchiato di rosso, le Soft per intenderci. Leclerc è costretto ad alzare il piede perché alla staccata della 4 blocca sull’anteriore per il vento, o almeno questo è il motivo che si menziona in radio.
Charles ci riprova il giro dopo e sebbene non sia molto preciso nel T2 e arrivi un pelo largo all’ingresso dello stadio, mette assieme un buon riferimento cronometrico. Fa meglio di lui Carlos di qualche millesimo. Bozzi gli suggerisce di migliorare il rendimento allo stadio, curva 13 e 14, dove appunto il monegasco ha commesso una sbavatura. Leclerc ne prende atto, rifiuta un cambio di carico sviluppabile all’avantreno e ascolta diversi consigli relativi al brake balance per migliorare le fasi di inserimento in curva. Anche per Carlos arrivano alcune direttive da seguire per alzare il rendimento.
Due tornate di cool down, per poi riprovarci questa volta con la massima potenza endotermica: Engine 1. Charles un po’ sfortunato nel T2 perché prende traffico. Tuttavia, come per il compagno si vede costretto ad alzare il piede per una bandiera gialla alla fine del terzo settore. Si commenta parecchio in radio, per capire dove si possa migliorare. Un altro doppio giro per raffreddare le mescole, dove appunto si parla della telemetria per capire dove correggere le piccole sbavature. A questo punto possiamo commentare l’handling delle Ferrari.
Con l’extra grip delle Soft, malgrado la pista pare sia più lenta rispetto a ieri, si nota una vettura italiana parecchio bilanciata che riesce ad aggredire senza problemi i cordoli del T1. Per il secondo dobbiamo ancora attendere per capire al meglio il rendimento, perché si nota che questo punto del tracciato è quello dove la rossa dia fatica rispetto al resto del tracciato. Bene anche all’interno dello stadio, T3, dove la rotazione è quella corretta e il posteriore risponde bene nelle fasi di accelerazione, quando i piloti vanno sul gas per mettere a terra tutta la potenza sprigionata dalla power unit 066/12.
F1, GP Messico 2024 Fp3: Ferrari migliora in set-up con il fine tuning per il giro secco
Charles torna in pista dove una breve pausa. Appena mette le ruote sull’asfalto si apre in radio e dice “Bella questa“. Non sappiamo a cosa si riferisca, anche perché Bozzi non da seguito al suo messaggio e si limita a fornire le solite indicazioni relative al traffico. Leclerc mette le gomme in temperatura, ancora Soft usate, e si lancia per il suo primo tentativo spinto. Tuttavia, allo stadio commette un altro errore e per questo passa dai box per poi tornare in pista. Nel mentre chiede il suo rendimento alle “esse”, curve 6-7-8-e 9. Bryan si congratula per l’handling era migliore rispetto al run precedente.
Nel frattempo pure Sainz torna in pista e come il compagno, dopo aver completato il ciclo di isteresi con le Pirelli cerchiate di rosso usate, passa alla mode push e si lancia. Entrambi i ferraristi migliorano i propri riscontri cronometrici, sebbene “calzino” pneumatici usati. Dopo una breve pausa si torna in pista. Le gomme sono sempre Soft ma questa volta nuove. Le due Ferrari si destreggiano nel traffico per cercare di lanciarsi in modo onesto senza avere problemi. Poi ecco la mode push sull’ultima curva e via full gas. McLaren e Red Bull iniziano a fare sul serio e nel T2.
Come anticipato a più riprese, le due Ferrari fanno fatica per una certa instabilità in questa parte della pista. Era atteso questo fattore e di purtroppo si è presentato. Basti pensare che la Williams di Albon ha lo stesso rendimento della rossa nel T2 della pista messicana. Resta da capire come rispondere a questa situazione, che di fatto limita e non poco le velleità del Cavallino Rampante in vista della sessione classificatoria. Forse un ritocco potrebbe essere previsto sebbene arriverebbe alla cieca per poi non poter più tornate indietro con il parco chiuso…
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv