venerdì, Novembre 15, 2024

F1, Ferrari: lottare per il titolo sarà presto possibile

Il team di F1 che risponde al nome di Scuderia Ferrari sta lavorando sodo per raggiungere l’obiettivo. Sono passati tre lustri abbondanti da quando la rossa non festeggia un titolo mondiale, situazione che non è più accettabile per il Cavallino Rampante. La massima categoria del motorsport è una cosa seria. Per arrivare a essere migliori di tutti c’è una montagna di lavoro alle spalle, galattica. E una volta che il mezzo meccanico è all’altezza della situazione, altri aspetti devono essere considerati per raggiungere il target. Avere tra le mani la vettura migliore, infatti, non significa in automatico vincere.

Il primo blocco dell’articolo non è certo scienza infusa. Al contrario, è un tuffo nel mare della banalità che però, a conti fatti, descrive una situazione che in Ferrari ha fatto capolino nel recente passato. Basti ricordare la stagione di F1 2018, un mondiale in cui l’auto per vincere c’era eccome. Il progetto tecnico valeva tanto quanto quello della Mercedes (che ha vinto) e, in diverse occasioni, sulle piste giuste, si è pure dimostrato migliore. In quel frangente la differenza fu fatta appunto dalla scuderia di Brackley, capace di amministrare al meglio le risorse che la vettura offriva.

Al contrario, la rossa non riuscì a massimizzare il rendimento della propria vettura e, sul finire del mondiale, quando era il momento di azzeccare l’ultimo update per poi lottare sino al termine del campionato, per tre Gran Premi la Ferrari si perse completamente. Un vero peccato, perché in quella campagna agonistica si poteva e si doveva fare decisamente di più. Oltre agli errori sugli aggiornamenti vanno menzionati pure quelli strategici che, evidentemente, contribuirono in maniera negativa “aiutando” la Mercedes a vincere. Un dato di fatto che non può essere raccontato in maniera differente.

Ferrari F1
Sebastian Vettel (Ferrari) contro le barriere a Hockenheim – Gp Germania 2018

Tra le cause di un mondiale perso pesano anche gli errori dei piloti. Ci riferiamo alla condotta di Sebastian Vettel che, nonostante portasse in dote tanta esperienza con ben 4 mondiali vinti in Red Bull, si fece sopraffare in più di una circostanza dalla schiacciante pressione che avvolgeva il mondo Ferrari. Il senso di queste ultime frasi non è legato al giudizio relativo alla condotta del tedesco. A suo tempo i media hanno parlato a sufficienza di questa tematica, fornendo la loro opinione. In questo caso abbiamo ricordato questo fatto per legarci alle dichiarazioni di Jock Clear, ingegnere senior della Ferrari.

F1, Ferrari pare sapere quello che fa

Il britannico ultimamente parla molto ed è bello vedere che la rossa voglia implementare la comunicazione verso i propri tifosi. Dopo tante annate spese a seguire i piloti, di recente l’inglese si occupa anche di “spiegare” la Ferrari. Lo ha fatto nelle scorse settimane parlando a livello tecnico dei problemi sofferti sulla SF-24. Una questione che ha tolto alla rossa la capacità di lottare al vertice per due mesi abbondanti. Lasso di tempo nel quale il corretto punto di lavoro è stato smarrito e, in pista, sono andati in onda una miriade di test per rimediare agli errori di valutazione commessi nell’upgrade al fondo.

Macro componente che nell’attuale regolamento tecnico ricopre un ruolo fondamentale, decisivo per esprimere la massima competitività della vettura. Sulle nostre pagine abbiamo ampiamente “toccato” il tema, cercando di spiegare cosa sia successo, nei dettagli, osservando il comportamento della SF-24 in pista che non ha mostrato una correlazione con il campo ipotetico. Una monoposto che ha smesso di funzionare nella maniera corretta e, di conseguenza, ha messo in seria difficoltà i propri piloti. Clear ha recitato il ruolo di portavoce, sostenendo che anche 5 millimetri di differenza nella taratura del fondo della Ferrari possono variare il rendimento dell’auto.

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Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) mentre viene spinto all’interno dei box a bordo della SF-24 – GP Singapore 2024

E in effetti ha detto una grande verità, Jock, consapevole che le cose all’interno della fabbrica ubicata in Via Abetone Inferiore 4 dovevano senza dubbio essere gestite in maniera differente. Nella giornata di ieri, invece, ospite al podcast F1 Nation, Clear ha parlato di Leclerc a 360 gradi. Ha tessuto le lodi del monegasco e ha fatto bene, aggiungiamo noi. Interessante il discorso relativo all’annata 2022 dove, sino a quando la F1-75 (parliamo di circa una decina di Gran Premi) era competitiva, Charles ha mostrato la capacità di lottare a armi pari con Max Verstappen.

Il tutto per spiegare come il pilota che vive tra le stradine del Principato di Monaco sia la persona giusta per conquistare un titolo mondiale a bordo di una Ferrari. Sin dalla sua presenza all’accademia dedicata ai giovani piloti, Leclerc ha mostrato talento e capacità fuori dal comune. Proprio per questo è divenuto pilota titolare dopo una sola annata spesa a fare esperienza in Sauber Alfa Romeo. “Il pilota migliore che abbiamo visto in qualifica“, rimarca l’inglese, per poi aggiungere che negli anni il ferrarista è migliorato tantissimo anche nelle mera amministrazione della gara

Fatto, quest’ultimo che va ribaditi a voce alta, considerando che spesso, dal suo abitacolo che viaggia a 300 km/h, ha suggerito o corretto strategie “fantasiose” prodotte dal pool di tecnici impegnati a controllare la corsa, i quali, a differenza di Charles, sono seduti davanti agli schermi dei PC e possono osservare una marea di dati utili per realizzare la scelta corretta. Il “mea culpa” di Clear è di quelli lodevoli, in quanto ammette i fattori che abbiamo riportato in precedenza. Se Mercedes ha vinto, e Red Bull pure, i motivi sono da ricercare nell’insieme del lavoro svolto.

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Jock Clear, ingegnere “senior” della storica Scuderia Ferrari

Serve la macchina competitiva, ma altrettanto deve essere presente il supporto del team a 360 gradi. Non basta avere in squadra Hamilton o Verstappen. Se il livello della scuderia non è all’altezza dei piloti e del mezzo, il risultato resta il medesimo: si perde. Una presa di coscienza che Ferrari avrà ovviamente già realizzato, nelle private stanze. Ma il fatto che venga menzionato in questo periodo mentre il team sta cercando di costruire un ciclo vincente fa ben sperare. Una piena consapevolezza di sé stessi è necessaria per arrivare in alto e secondo Clear i tempi per realizzare questo importante passo sono oramai maturi…

Autore: Zander Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv








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