Ferrari l’ha fatto ancora. Un’altra vittoria che in F1 vale parecchio, considerando che la super McLaren, a differenza del Gran Premio degli Stati Uniti, in Messico è stato un avversario parecchio tosto. Chissà cosa sarebbe successo se Norris, in qualifica, fosse partito davanti. O se nelle prime fasi della corsa, invece di essere rallentato da Verstappen avesse avuto campo libero per sfruttare al massimo la sua MCL38. Per fortuna della rossa il britannico non è riuscito ad esprimersi al meglio e Sainz, splendido esecutore di un fine settimana perfetto, merita questa sua seconda vittoria stagionale.
Leclerc ha dato il massimo. Poteva senza dubbio fare di più, il monegasco. Ma il weekend non è iniziato bene e nell’arco dei tre giorni di pista non ha mai trovato il feeling completo con la sua monoposto. Arriva terzo e va bene così. C’è il sorpasso sulla Red Bull nel mondiale costruttori e l’avvicinamento a quella McLaren che non è più poi così lontana. Parliamo di 29 lunghezze che, a 4 gare dalla fine e con la presenza di 2 Sprint Race, non è più solo un sogno. Il Cavallino Rampante ha ottimizzato il rendimento nel Gran Premio del Messico ed è proprio quello che voleva fare. Chapeau.
F1, GP Messico: Ferrari impegnate nel contenere le temperature
Per la partenza, tutto il gruppo di testa ha scelto la gomma media. La strategia più rapida, secondo le simulazioni, era partire con questa mescole e passare poi alla Hard. La Soft è stata scartata perché si riteneva potesse creare troppi problemi di gestione delle temperature e avrebbe reso più difficile la sosta unica. La gara si è aperta subito con un incidente in curva 1 che ha provocato una Safety Car, alla quale nessuno ha reagito. Come spiegato poco fa, la strategia principale era fare un unico stop, per cui dovevano puntare ad allungare il primo stint. Fermarsi subito non avrebbe portato alcun vantaggio.
Sainz ha perso la posizione su Verstappen alla partenza, ma la maggior velocità sul dritto della rossa ha fatto la differenza e, in poco tempo, lo spagnolo ha recuperato la leadership alla staccata per la prima curva. Sabato abbiamo visto come la rossa dominava tutti i tratti rettilinei della pista. Una volta superati Max e Lando, Leclerc si è accodato al compagno di squadra e si è concentrato insieme a lui nel costruire un gap di sicurezza. Confermiamo dai team radio che in questa fase i due piloti stavano spingendo al massimo. A Charles è stato chiesto di fare del tyre management in più nelle curve ad alta velocità.
Ferrari, nel corso del weekend, ha scelto di utilizzare un’ala meno carica. Hanno cominciato il fine settimana con la specifica di Monaco, passando poi alla specifica di Barcellona, da medio-alto carico. Qualche punto in meno di spinta verticale, considerando che in gara le velocità medie di percorrenza nel T2 si abbassano, per cui il carico richiesto è minore. Tuttavia, dovevano cercare di fare un po’ più di gestione nel secondo settore, per evitare un eccessivo scivolamento. Attorno al giro 22 hanno riferito a Leclerc di raffreddare la superficie delle mescole, ma il monegasco ha risposto che in quel frangente non ci riusciva, mentre Sainz stava facendo un lavoro migliore.
Nel mentre, hanno confermato a Norris che la gara si stava orientando sul Piano A. Ovvero l’unica sosta tirando il primo stint quanto più possibile. Hanno rassicurato Lando sull’usura delle sue mescole, che era in linea con quella delle Ferrari. Inoltre, gli hanno fatto sapere che il comportamento delle gomme essere meno “griny”, significa che la tendenza alla formazione del graining era più bassa di quanto previsto. La loro gara era orientata sulle rosse in quel momento, anche se Verstappen era in mezzo. L’olandese aveva una penalità di 10 secondi, per cui non era necessario cercare subito il sorpasso.
Le gomme medie di Max erano invece in una fase più avanzata. Stava faticando molto e il team ha deciso di fermarlo, anche considerando che era arrivata una seconda penalità di 10 secondi. Norris aveva quindi aria libera davanti per poter spingere, visto che Leclerc poteva ormai vantare un delta di 6,5 secondi. Ai piloti Ferrari è stato riferito più volte di continuare con il “lift and coast”, in modo da aumentare la durata delle gomme. I piloti, però, non ascoltavano molto il box, convinti che il proprio compagno di squadra non seguisse ugualmente gli ordini del team.
A questo punto Norris ha ammesso che l’anteriore sinistra era finita, e per questo è stato richiamato ai box al giro 30, come si può osservare dal grafico del gap qui sopra. Al passaggio 32, rientra anche Leclerc per montare le Hard. Il monegasco è stato richiamato per primo ai box, ma non c’era il rischio di un undercut sul compagno di squadra, poiché tra i due c’era un gap di ben 9 secondi. Al giro tocca pure a Sainz, il quale inizialmente voleva allungare lo stint di altri 2 giri. Lo spagnolo è comunque rientrato per passare alle Pirelli a banda bianca, tornando in pista senza perdere il distacco che aveva su Leclerc.
F1, GP Messico: Ferrari cerca di aumentare il passo nel T2 per far lavorare meglio il front-end
Già nei primi giri del secondo stint su gomma Hard, Verstappen si è lamentato di una carenza di grip in frenata, problematica tra l’altro condivisa anche dal compagno di squadra, che ha evidenziato questa caratteristica come il suo principale limite attuale. La situazione non è migliorata nel corso del run. Sainz ha potuto fare un’introduzione più graduale sulla gomma, arrivando sotto il 21,0s in circa 5 giri. Leclerc non ha avuto questa possibilità, poiché Norris ha spinto subito. Anticipando lo stop, Norris ha recuperato abbastanza sul ferrarista, guadagnando all’incirca 3 secondi. Entrambi sono scesi sotto il 21,0 già dal tempo di attacco.
A Leclerc è stato detto di mettere da parte il lift and coast e iniziare a spingere di più. Di conseguenza, è stato dato il permesso anche a Sainz di aumentare il passo, per avere una velocità minima nelle curve veloci più alta. Il ha riferito all’iberico che spingere maggiormente nel T2 avrebbe migliorato altresì il comportamento della gomma. Il degrado riduce la porzione di parte deformabile della gomma, il che significa che serve più tempo per scaldarla. Questo è un problema che riguarda soprattutto l’asse anteriore ed è condiviso da tutta la griglia.
Nel complesso, la rossa aveva meno ritmo sulla gomma Hard della McLaren, specie Leclerc, al quale serviva un’introduzione più lenta. Norris lo ha pressato molto nell’ultima fase di gara inducendolo all’errore. A quel punto, l’unica cosa che poteva fare era fermarsi e provare il giro veloce, opportunità offerta dal free stop. Sainz, invece, doveva solo gestire il vantaggio che aveva su Lando sino al traguardo. McLaren ha guadagnato parecchio con le gomme più dure e senza il rallentamento di Verstappen nel 1° stint aveva il passo per vincere e battere le Ferrari.
Autori e grafiche: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv