Ferrari può lottare per il mondiale costruttori di F1 fino al termine della stagione? Inizia con questa domanda l’articolo odierno. Un quesito sul quale la nostra redazione si è già espressa in diverse occasioni. Ne abbiamo parlato anche con Leo Turrini, ospite del nostro podcast Pit Stop. Puntata nella quale abbiamo toccato diverse tematiche interessanti. Una di queste, prima di passare alla rossa, riguarda il prossimo futuro. Dopo anni di immobilismo nel mercato piloti, infatti, attualmente stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione che cambierà le cose nei prossimi mesi.
Se ci pensate bene, Red Bull ha deciso di promuovere Lawson come primo pilota alla Racing Bulls, licenziando in tronco la “vecchia guardia” Ricciardo. Il manager italiano Flavio Briatore, con Alpine, ha già promosso Jack Doohan. Il figliol prodigo di Maranello, Oliver Bearman, ha il posto nella scuderia Haas per l’anno prossimo. Sta per arrivare Kimi Antonelli in Mercedes, annunciato da Wolff come pilota ufficiale. Senza contare le molte voci secondo cui l’argentino Franco Colapinto potrebbe trovare un sedile in F1. Parliamo di cinque nuovi ragazzi che saranno sulla griglia di partenza.
Era parecchio tempo che nella massima categoria del motorsport non si vedeva un ricambio generazionale così ampio. Facendo due conti, il 25% dei piloti che saranno presenti l’anno prossimo non erano ai nastri di partenza della campagna agonistica 2024. Un fatto clamoroso, se così possiamo dire. Ciononostante, va detto che ci sono altri piloti molto più “anziani” che continuano a far parte della griglia, come ad esempio Fernando Alonso o ile prossimo ferrarista Lewis Hamilton. Alcune scuderie preferiscono non scommettere su nuovi talenti, ma affidarsi “all’usato sicuro”.
Una pratica che potrebbe funzionare come no. In tal senso, possiamo dire che l’attuale generazione di F1 è più facile da guidare rispetto a quelle del recente passato? Chissà… O forse, semplicemente, i nuovi piloti sono decisamente più preparati. In molti stanno ignorando questa dualità di pensiero relativa a chi si siede su una monoposto di F1 e stringe il volante durante i weekend di gara. Un argomento che andrebbe trattato con più attenzione, in quanto da esso potrebbero emergere diverse riflessioni interessanti. A questo punto, passiamo alla Ferrari e a ciò che resta del mondiale 2024
F1, Ferrari c’è ma al momento la lotta resta tra McLaren e Red Bull
Dopo le prime gare del campionato 2024, senza dubbio alcuno, non potevamo figurare un autunno come quello che sta per soggiungere. L’impressione generale, alla fine della primavera, era che, sebbene in maniera non così netta come nel 2023, Red Bull potesse portare a casa altri due mondiali senza troppa fatica. Un campionato che, sino ad ora, ha visto ben sette vincitori diversi, con quattro scuderie differenti che hanno issato i loro colori sul gradino più alto del podio. Che bello. Proprio per questo non possiamo far altro che ribadire un pensiero: le due classifiche iridate di F1 sono ancora aperte.
All’appello mancano ancora sei gare, tre Sprint Race e il tanto chiacchierato “punticino” addizionale per il giro veloce. Erano diversi anni che non vivevamo un finale così intenso e spettacolare. Da un punto di vista oggettivo, per la F1 è un momento di grande bellezza. Il nostro amico Turrini lo sostiene e fa notare che, quando andava bene durante i campionati degli ultimi 3 lustri, erano solo due i team a lottare per vincere. Mentre quest’anno, abbiamo visto che ben quattro squadre hanno mostrato la capacità di lottare per la vittoria. Il fatto interessante è questo: non sapere chi avrà le carte migliori da giocare.
Fare un pronostico è sempre complicato, tuttavia un ragionamento urge: dopo Miami, l’inglese Norris aveva 52 punti in meno di Verstappen. Mentre, sette gare più tardi, il distacco si è ridotto di un solo punto. Per questo, volendo essere razionali, l’olandese della Red Bull dovrebbe farcela a confermarsi campione. Allo stesso tempo, è anche vero che le due MCL38, su qualunque pista, hanno dimostrato un altro passo. Ecco perché, se smettessero di sprecare il rendimento e riuscissero a fare un paio di doppiette, ovviamente con Lando davanti, Max sarebbe in grave difficoltà.
Da qui ad Austin, secondo Turrini, le varie scuderie hanno il tempo per preparare al meglio gli ultimi sviluppi sulle vetture e terminare al massimo del rendimento l’ultima parte del campionato. Verstappen ha un chiaro vantaggio: se Norris, per qualsiasi ragione, fa uno zero, di riflesso il suo mondiale finisce. Il talento di Hasselt sta sommando una serie di prestazioni superlative, a differenza del suo compagno di squadra. Basti pensare a Singapore, dove ci ha messo molto del suo con la seconda piazza in qualifica che, di fatto, la domenica gli ha spianato la strada verso il secondo gradino del podio.
F1, Ferrari arbitro del modale che più inserirsi nella lotta sul mondiale costruttori
Quando la rossa mostra il presunto salto di qualità, poi, in automatico succede sempre qualcosa. Momenti in cui è legittimo avere delle speranze sino a quando, appunto, la doccia fredda arriva puntualissima. C’è una curiosità che attanaglia Turrini. Il “nostro” è infatti in attesa di capire come Vasseur, tra le altre cose ancora direttore tecnico della rossa, battezzerà le ultime novità sulla Ferrari SF-24 dal Gran Premio di Austin. È un discorso interessante, in quanto se la vettura italiana andrà forte (o ancora di più) come nelle ultime corse, il Cavallino Rampante potrà essere l’arbitro del campionato.
Se Carlos e Charles riusciranno a mettersi in mezzo tra McLaren e Red Bull o addirittura, in talune occasioni, saranno capaci di stare davanti alle monoposto di Woking, lo scenario cambierà radicalmente. Contesto, quest’ultimo, che potrebbe tenere aperto anche il mondiale costruttori se la rossa sarà in grado di stendere gli avversari nelle prossime due gare. In questa fase storica della stagione, il vantaggio prestazionale della MCL38 è davvero ampio. Tuttavia la pausa porterà consiglio e, come detto, potrebbe dare modo a Ferrari e Mercedes di effettuare un recupero.
D’altra parte, se pensiamo alla rossa dopo Monza, le possibilità di vincere entrambe le gare (Baku e Singapore) per Leclerc erano assai veritiere. Il monegasco poteva farcela in Azerbaijan senza la sciocchezza dopo il pit-stop. Un’occasione persa che pesa e non poco. Mentre a Singapore, con una qualifica differente, almeno il secondo posto era senza dubbio alla portata della numero 16. Per questo dobbiamo parlare di un contesto in divenire assai invitante. Non è certo facile, ma in base a quello che abbiamo visto durante questo mondiale di F1, escludere qualsiasi tipo di scenario competitivo non risulta saggio.
Dall’altra parte però, considerando tutto quello che abbiamo detto, se la McLaren riuscirà nell’impresa di perdere il mondiale costruttori sarebbe un quadretto da incorniciare, in senso negativo, è ovvio. In questa fase storica della stagione, la supremazia della MCL38 è davvero ampia. Una vettura che funziona benissimo su ogni tipo di pista. Attendiamo quindi con ansia gli sviluppi, con la consapevolezza che, da una parte o dall’altra, questo mondiale sarà ricordato come uno dei più interessanti nel panorama della F1 moderna. Specie se Ferrari riuscisse a realizzare il così detto “colpo gobbo…”.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – McLaren – Red Bull – F1Tv
