Sainz scatterà con la Ferrari dalla prima casella del GP del Messico, round 20 della F1, dopo un ottimo lavoro svolto durante tutto il weekend. Lo spagnolo vuole chiudere la stagione all’apice della carriera con una vittoria. Lo ha dichiarato per tutto questo fine settimana. Ieri ha effettuato due giri nel Q3, che gli avrebbero permesso di partire dal pole. Carlos è stato il migliore in termini di guida, facendo tendere a zero ogni sbavatura. Leclerc, forse per la voglia di estrarre la stessa prestazione di Sainz è andato in overdrive, chiudendo la qualifica con 3 decimi di ritardo da Carlos.
Il monegasco ha fatto i principali errori nell’ultima curva, dove ha lasciato terreno sia nel giro di lancio che poco prima di tagliare il traguardo. Leclerc partirà dalla quarta posizione alle spalle di Verstappen e Norris. L’olandese ha dato ancora una volta prova del suo talento, portando in prima fila una vettura che ieri non ha praticamente girato. Terza posizione per Norris. L’inglese ha commesso delle imperfezioni propio sul più bello che non gli hanno permesso di estrarre il massimo potenziale dalla monoposto, che sulla carta era la più veloce nel giro di qualifica.
F1, Analisi T1: Ferrari come top speed. Max paga sovrasterzo in uscita dalla 3
Come si osserva dai dati, Sainz ha costruito la pole position anche grazie all’ottima velocità in fondo ai rettilinei. Il pilota della Ferrari ha ottenuto la top speed migliori in approccio alla 1, portando un km/h in più rispetto Verstappen. Max ha sfruttato l’efficienza della RB20 nel rettifilo di quasi un km e mezzo, ed è stato l’ultimo ad iniziare la staccata. Nel cambio di direzione, la vettura campione del mondo ha aggredito meglio i cordoli rispetto alle monoposto avversarie, contenendo egregiamente lo spostamento di carico laterale.
Tuttavia, in uscita da curva 3 Verstappen è stato l’unico a pagare del sovrasterzo, mentre Norris e Sainz hanno mantenuto una guida più pulita. Questo errore ha rallentato Max di un decimo nel rettilineo che porta verso curva 4, dove paga 4 km/h a Sainz in termini di top speed. Norris invece ha una vettura migliore in trazione, che gli permette di essere il più veloce nella prima parte del rettilineo.
F1, Analisi T2: Ferrari più cucita al cordolo della 6, ma paga 18 km/h alla 7
Spostando l’attenzione sul settore centrale del circuito, si nota come Sainz abbia cambiato approccio in frenata rispetto la giornata di ieri. Come abbiamo analizzato, Carlos nelle Fp2 era troppo conservativo in ingresso, perdendo del tempo nell’arco della curva. In qualifica invece, il ferrarista ha scelto di posticipare l’input sul freno, aggredendo maggiormente la staccata. Inevitabilmente questo ha portato ad una fase d’uscita curva più debole, ma nel complesso Sainz è riuscito a guadagnare terreno.
Inoltre, come si può apprezzare dagli on board, la SF-24 ha una rotazione migliore degli avversari, che ha permesso allo spagnolo di restare più cucito al cordolo di curva 6. Norris invece fa una cosa simile a quanto visto ieri con Sainz, anticipando la frenata nelle 3 curve lente, 4-5-6, per avere una migliore uscita. Tuttavia, come per il pilota della Ferrari ieri, questa scelta non ha pagato e l’inglese ha perso circa 0.15’’. Dove McLaren fa la differenza, è la sezione più rapida del circuito, tra curva 7 e 10.
Norris porta 17 km/h in più di Sainz alla 7, grazie alla maggior downforce installata rispetto lo spagnolo e l’olandese. Questa differenza deriva da una MCL38 parsa molto più reattiva nei cambi di direzione e buona nell’aggredire i cordoli. Norris però è vittima di un’imprecisione in uscita da curva 9, dovuta all’eccesivo spostamento di carico al retrotreno. L’inglese ha dovuto controllarlo agendo con lo sterzo ed alzando il piede maggiormente rispetto gli avversari.
F1, Analisi T3: Sainz diversifica la traiettoria alle 13. Overheating sull’ultima curva
Come per curva 4, Sainz è il più veloce in approccio alla 12, posticipando il punto di inizio staccata rispetto Norris. Dai dati, non si evince chiaramente dove il pilota della Ferrari abbia fatto la differenza che gli ha permesso di essere il più veloce nel T3. Il vantaggio trovato da Carlos sta infatti nello stile guida. Lo spagnolo ha mantenuto una linea differente alla 13, utilizzando inizialmente un angolo volante maggiore per poi anticipare il punto di corda. In questo modo, il ferrarista è stato più vicino al cordolo sulla sinistra del tracciato, per avere una direzione migliore alla 14.
Così facendo, ha mantenuto una percentuale maggiore di gas aperto, pur subendo un leggero sovrasterzo. Alla 16 invece, lo spagnolo ha portato 6 km/h in meno a centra curva, ed era in difficoltà con le coperture. In uscita dalla 17 Carlos non è stato pulito, pagando del sovrasterzo che gli ha fatto raggiungere posticipatamente il 100% dell’acceleratore. Parte dell’opera Ferrari per cercare di conquistare la vittoria è stata fatta. La pole nel circuito dedicato ai fratelli Rodriguez però ha anche degli svantaggi.
In particolare, si tratta della distanza che dalla prima casella porta fino a curva 1, ovvero circa 800m. Per restare davanti, Sainz dovrà cercare in qualche modo di rompere la scia, oltre ad effettuare un ottimo start. Tuttavia, nel caso in cui venisse superato, la Ferrari può contare su un ottimo passo gara per sferrare il contrattacco e recuperare le eventuali posizioni perse. L’obbiettivo per la rossa è chiaro ed è quello di vincere mantenendo aperto il sogno mondiale costruttori.
Autori e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – Zander Arcari – @berrageiz
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