La scorsa stagione di F1 per la Ferrari è stata un vero e proprio disastro. Non dobbiamo infatti dimenticare che, durante la campagna agonistica 2023, tutte le vittorie sono andate alla straripante Red Bull. Un solo acuto ha fatto sorridere la rossa, per merito di Sainz. Lo spagnolo fu infatti molto abile ad approfittare dell’unica occasione in cui la scuderia di Milton Keynes fece cilecca. Ci riferiamo al Gran Premio di Singapore, dove la squadra austriaca non ci capì nulla per tutto il weekend, e la RB19 non fu in grado di mostrare in pista il grande potenziale sciorinato durante la sua cavalcata trionfale.
Una gara al cardiopalma, dove l’iberico della rossa, oramai futuro pilota della Williams, attuò una tattica molto intelligente concedendo il DRS a Norris nell’ultima fase della corsa. Lo fece perché sapeva che il suo ex compagno di squadra non aveva il passo per superarlo, al contrario della Mercedes che, alle sue spalle, una volta messo dietro Lando, poteva fare secca la SF-23 numero 55. Una strategia vincente che, appunto, consentì alla Ferrari di ritagliarsi un piccolo “spazietto” in uno scenario largamente governato dalla Red Bull. Parliamo dell’unica soddisfazione di un campionato assai deludente.
Nell’attuale campagna agonistica, le regole tecniche del corpo normativo non sono cambiate. Turrini, ospite alla puntata n°37 del nostro podcast Spit Stop, lo ha sottolineato in merito alle aspettative che la rossa poteva avere ai nastri di partenza. Secondo il “nostro”, infatti, aggiudicarsi 5 Gran Premi poteva essere più che soddisfacente e, di riflesso, rappresentare un netto passo avanti rispetto al recente passato. “Grasso che cola”, come si suol dire. Attualmente la rossa vanta tre “hurrà” nel 2024, grazie alla vittoria di Sainz in Australia e quelle di Leclerc a Monte Carlo e Monza.
Ci sono ancora sei fine settimana di F1 per concludere la stagione. Pensare che le due monoposto modenesi possano raggiungere questo obiettivo non è insensato, specie se guardiamo il rendimento della SF-24 dopo la pausa estiva. A questo si aggiungono i prossimi aggiornamenti previsti per Austin che, nella visione della rossa, sebbene non saranno rivoluzionari né troppo invasivi rispetto all’attuale progetto, dovrebbero comunque consentire un ulteriore passo avanti, ampliando la finestra di funzionamento della Ferrari. Questo è il target delle modifiche che vedremo durante il venerdì texano della F1 2024.
F1, Ferrari affronta mesi decisivi per il suo futuro a breve e lungo termine
“Il curato di campagna”, alias Frederic Vasseur, così simpaticamente apostrofato da Leo Turrini, oltre ad essere attualmente il direttore tecnico “facente funzione” della Ferrari, ha promesso il massimo impegno nei circa due mesi che mancano alla conclusione del mondiale di F1. Tutto dipenderà dalla qualità del lavoro svolto sugli aggiornamenti, dalla capacità di sfruttarli appieno e dalla bravura nel gestire al meglio il weekend di gara per ottimizzare ogni singolo aspetto. Solo in questo modo la marea di parole spese ultimamente dal team di Maranello potrà trovare un senso.
Questo è il pensiero di Turrini che, come sottolineato dalla nostra redazione in un recente articolo disponibile online gratuitamente, considera questa ultima parte di stagione della Ferrari decisiva per il prossimo anno. D’altra parte, dopo il primo terzo del mondiale 2025, presumibilmente nessuna scuderia continuerà a profondere il massimo sforzo per sviluppare la vettura attuale. Al contrario, i team si dedicheranno anima e corpo alla costruzione delle monoposto del 2026, auto che nasceranno da un profondo cambiamento tecnico voluto dalla Federazione Internazionale.
L’intenzione è quella di arrivare alla fine dell’attuale campionato con una monoposto altamente performante. Lo deve fare per se stessa, per tutte le promesse fatte a Charles Leclerc, che continua a sciorinare amore incontrastato verso la rossa, e per Lewis Hamilton, che oltre ad imparare l’italiano e cercare casa sulle colline italiane, inizierà a lavorare stipendiato da via Abetone Inferiore 4 con una voglia enorme di mostrare quello di cui è capace. Il team dovrà essere all’altezza della coppia di piloti che annovera. Sarà pure una banalità, ma a poco servono due fuoriclasse al volante se la tua auto è lenta.
Il talento può aiutare a limare il gap, che comunque resterà tale se la SF-25 non sarà all’altezza della situazione. Ferrari deve riacquistare necessariamente parte della credibilità che il reparto corse ha ormai perso. Il periodo che va da ottobre al prossimo febbraio è assolutamente decisivo per la scuderia italiana. Cinque mesi determinanti per nutrire con forza e saggezza il progetto 677 che, nella mente degli ingegneri di Maranello, deve aprire un nuovo ciclo. Da sommare a tutte queste parole c’è un ulteriore argomento che Turrini rimarca in merito al sette volte campione del mondo di F1.
Hamilton non viene alla Ferrari in veste di sponsor. Una sorta di personaggio per accrescere il valore della scuderia, ma che poi in pista fa quello che può. Il britannico ha scelto la rossa perché, osservando i progetti futuri del Cavallino Rampante, ha visto la possibilità di “ingrassare” il suo lauto bottino ottenuto in carriera. L’inglese ha un carattere particolare e difficilmente è un pilota che si assoggetta alla comunicazione fuorviante di un team. Dice quello che pensa, insomma, senza coprire le spalle alla sua squadra quando commette un errore evidente.
F1, Ferrari: la polemica inutile alla causa gestita alla grande da Charles Leclerc
Su questo tema, riferendosi al dietrofront di Leclerc a Singapore sui problemi relativi alla qualifica, Turrini crede che si debba fare “la tara” su determinate situazioni. Si tratta solo di polemiche sterili alle quali va data la giusta importanza. Poco importa, secondo Leo, se il grattacapo ha preso corpo per un errore del team o se al contrario siano stati Charles e Carlos a non ottimizzare il rendimento delle gomme in Q3. Andare a cercare il colpevole non fa alcuna differenza, perché lo start delle rosse in quinta fila, a prescindere dai demeriti di ogni componente del team, resta comunque tale.
Parliamo di una grande delusione che va rimarcata, ma fare le pulci alla scuderia per capire esattamente cosa sia successo lascia le cose esattamente come stanno. “Si vince come una squadra e si perde come una squadra“, con questa frase di Julio Velasco, allenatore e dirigente di pallavolo argentino e naturalizzato italiano, il nostro ospite commenta la questione menzionando poi la mentalità “briatoresca” portata in Ferrari da Fernando Alonso: “se si vince è merito mio, se perdiamo è colpa vostra“. Un pilota di una negatività totale per raggiungere un equilibrio di gruppo.
Questo il pensiero di Leo che è ben contento di avere in squadra gente come Leclerc, capace di non andare dietro alle polemiche e pronto a ripartire senza incidere in maniera dannosa sul rendimento mentale del team. Un atteggiamento che porta positività e aiuta la scuderia scivola in momenti complicati. La faccenda “termocoperte” è l’esempio perfetto di un uomo squadra in azione, che dopo il fattaccio con relativa incazzatura, pensa solamente a come rimediare, a coprire eventualmente errori altrui e di riflesso a “immettere tranquillità” nel resto dei membri che compongono il team.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv