La Ferrari di Vasseur vola. Fuochi d’artificio in F1 questa settimana, signori e signore, e non di quelli da quattro soldi. La rossa targata Usa e Mexico ci ha viziati a suon di vittorie e di tempi da record, riuscendo a riaccendere il fuoco della speranza anche nei meno speranzosi, come me, pessimista per natura. Sino a qualche tempo fa avremmo pagato fuor di quattrini per avere questo risultato, e ora che lo abbiamo non ce ne capacitiamo minimamente e ne siamo sbalorditi. Forse è un regalo troppo grande e che non ci aspettavamo, noi che alle sventure di questo sport siamo ormai tristemente avvezzi.
Ma che cosa è cambiato? Voglio dire, neanche ancora un mese è passato dalle ultime dichiarazioni di Vasseur, che millantavano di questo fantomatico “gruppo” che avrebbe dovuto salvare la barca alla deriva chiamata Ferrari. E tutti (o quasi) abbiamo pensato: “Ahi, dolori, le solite promesse da marinaio”, (tanto per restare in tema); e invece, per una volta, Fred sembra averci visto lungo. E’ pur vero che, come si suol dire, anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno, ma volendo essere irreprensibilmente ottimisti, che cosa potremmo pensare delle sue ultime dichiarazioni?
Sì, perché la bacchetta magica, di fatto, non ce l’ha nessuno, ma c’è chi finge di averla e poi chissà, forse gli va anche un po’ bene. A sentire la voce di Vasseur ai microfoni dei media della F1 tutto sembra assolutamente rose e fiori, anzi, prendiamoci gioco anche dei nostri più temibili avversari, “lasciamoli fare la guerra”. A noi conviene fin quando sui mettano i bastoni tra le ruote. E, come si suol dire, tra i tre litiganti, il terzo, poi, gode. È speranzoso il francese. Vede il successo davanti agli occhi e già punta alla prossima gara, ma a detta sua, in Brasile si dovrà ripartire da zero.
Ne ricaviamo una squadra in continua trasformazione che spesso sembra perdere i suoi capisaldi fondamentali, ma che quando li ritrova lo fa per davvero. Difatti, ciò che il dirigente sportivo crede è che: “Saremo competitivi fino alla fine“. E noi ce lo auguriamo tutti. Soprattutto di poter rivivere le emozioni di questi ultimi due Gran Premi. Una rossa totalmente trasformata che sembra aver riacquisito coraggio e potenziale, quel “luccichio” che aveva perso negli ultimi 5 mesi dopo l’orripilante aggiornamento al fondo della Spagna sembra essere tornato a splendere, e Vasseur ci si bagna il pane.
Ferrari, Vasseur sa quello che fa
L’importante è restare concentrati e guardare sempre un passo (e uno solo) avanti. Del resto, la nostra Ferrari adora le sorprese, e non sono sempre positive. Il “miracolo sportivo” è stato compiuto, una rossa temuta e che non teme. Il mondiale costruttori? Se pò fa. Dal terzo posto in cui si trovava, moscia e scontenta, il team di Via Abetone Inferiore 4 ora guarda gli avversari austriaci dall’alto. Il recupero è stato assolutamente impressionante. La vittoria di Sainz e il terzo posto di Leclerc hanno dato una forte spinta alla storica scuderia direttamente verso il secondo posto, e a soli 29 punti da McLaren.
Perciò se il campionato piloti sembrava ormai un sogno proibito, quello costruttori è ora quasi a portata di mano, e questo se osserviamo attentamente la moltitudine di errori in cui stanno cascando gli avversari Ferrari nelle ultime gare. McLaren su tutte che risulta il peggior nemico di se stessa. Sembra incredibile ma vuoi per questo o per quell’altro motivo gli altri team danno segni di cedimento e di nervosismo, mentre la Ferrari di Vasseur, che in quanto a stanchezza, diciamocelo pure, ha già dato più che a sufficienza, sta liberamente passando tra le gocce di pioggia rimanendo asciutta.
E nella gara messicana è effettivamente successo di tutto, vuoi i 20 punti di penalità per Max Verstappen, vuoi l’incidente Albon-Tsunoda. Fatto sta che la Ferrari ci si è trovata tra capo e collo e doveva soltanto spingere sull’acceleratore. La gestione è stata ottima da parte di Sainz che aveva mostrato, sin dall’inizio del weekend, di essere carico a molla e fervente di ottenere questo obiettivo, quasi a voler schiaffeggiare (bonariamente, si intende) il suo team: “Mi mandate via? E io vi dimostro il potenziale che state perdendo”
Mentre dobbiamo dirlo, sarà che la Mercedes sta ancora aspettando il 2026 per fare faville, ma il quasi nostro numero 44 non si distingue in modo particolare ed impiega una miriade di giri per superare il compagno di squadra Russell. Tutto ciò a cui può ambire allora, è uno scalino sotto il podio dei vincitori. Una Ferrari che quindi ci piace, che a carattere, ma che deve anche stare attenta a non strafare e gestire con lucidità la situazione, o si corre il rischio di ripercorrere il capitombolo Red Bull, che sembra quasi avere spinto così tanto sull’acceleratore da avere finito la benzina.
Ebbè… pazienza, come si dice dalle mie parti: un po’ a testa in braccio a mamma. Sarà per la prossima volta. Intanto, confidiamo che le parole di Fred siano profetiche e che riusciremo a goderci al meglio queste ultime gare di campionato, ora che la Ferrari sembra finalmente consapevole delle proprie capacità e senza nulla da perdere. Decisa a provarci sino in fondo, senza nascondersi e senza quella paura atavica di sbagliare che spesso la portava all’errore. Restano ancora 4 prove per dimostrare che la rossa targata Vasseur non è un miraggio, ma una struttura ben consolidata su cui costruire i successi futuri.
Autore: Elisa Cuboni
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv
