Sabato intenso per la Ferrari al COTA. La Scuderia di F1 con sede a Maranello ha conquistato la seconda fila del GP degli Stati Uniti, con Sainz davanti a Leclerc. I due “Carletti” sono tutto sommato soddisfatti del comportamento della monoposto sul giro secco, anche se nel primo settore, specialmente il monegasco, sono venuti a galla alcuni limiti della SF-24, salvo poi recuperare terreno nel resto del tracciato texano.
Tra i due c’è stata anche una lotta super intensa durante la Sprint Race, con Carlos aggressivissimo nei confronti di Leclerc, tanto da attaccarlo ripetutamente nei primi giri, fino a quando non è riuscito a passarlo: Charles aveva scelto un approccio più leggero per salvaguardare le gomme, mentre allo spagnolo non gliene è fregato nulla. Strategia vincente per il futuro pilota della Williams, addirittura secondo al termine della Sprint alle spalle del solo Verstappen.
Max sembrava in grado di conquistare la pole position, ma l’incidente di Russell nel corso dell’ultimo giro veloce in Q3 ha vanificato ogni tentativo da parte del tre volte campione del mondo, beffato da Norris, che dopo una Sprint negativa specialmente per il degrado elevato delle gomme anteriori, ha ritrovato una McLaren competitiva dopo un cambio di assetto che pare averlo messo nelle giuste condizioni.
Delude la Mercedes: avendo già accennato di quanto accaduto a Russell, c’è da sottolineare l’esclusione incredibile di Hamilton in Q1, su un tracciato nel quale si era sempre qualificato in Q3 e tra i primi cinque dalla prima edizione del 2012. Il sette volte campione del mondo dovrà quindi rimontare dal fondo, dopo aver definito la sua W15 come “terribile” al termine delle qualifiche di ieri.
F1: Ferrari, Sainz fa (ancora) la voce grossa
Così come accaduto in altre Sprint Race, le Ferrari hanno lottato duramente, più per il volere di Sainz che per quello di Leclerc: lo spagnolo conferma ancora una volta di essere motivato più che mai quando vede il compagno di squadra arrancare davanti, mentre Charles sembra sempre colui che rispetta il compitino per il bene della squadra più che per quello personale.
Certamente le motivazioni sono totalmente diverse: Sainz non ha nulla da perdere, essendo stato appiedato dal Cavallino, mentre il monegasco ha un atteggiamento magari più “aziendalista” e ligio a quanto concordato nel briefing. Carlos però ci tiene a precisare che “L’ultimo con il quale voglio lottare è Charles“. Beh, insomma, si è visto un naso crescere così tanto da finire fuori dall’obiettivo della telecamera.
“Prima fila sfumata? Non lo so, devo ancora analizzare i dati – ha spiegato Sainz -. In curva 16 ero tre decimi più veloce rispetto al mio giro precedente e mancava poco al traguardo. Le gomme erano in condizioni ottimali e avevamo trovato qualcosa sul giro secco, quindi ero fiducioso. Peccato, ma penso sinceramente che il terzo posto sia il risultato giusto per noi oggi, considerando la nostra prestazione in qualifica. La pole è sempre sembrata un po’ lontana, però sono più ottimista per domani. Ce la giocheremo!”.
Rispetto alle qualifiche ShootOut quindi, la SF-24 ha trattato meglio le gomme soft, offrendo prestazioni migliori. Anche Leclerc ha trovato benefici, considerando che l’assetto non è stato modificato più di tanto, perché comunque il passo gara mostrato nella Sprint era ottimale, e fare un cambiamento drastico sarebbe stato troppo rischioso. C’è comunque la consapevolezza di poter far bene anche in gara.
“Abbiamo apportato pochi cambiamenti all’assetto dopo la Sprint – ha ammesso Leclerc -. Ero abbastanza soddisfatto del comportamento della vettura sul passo gara, mentre nelle qualifiche di venerdì ho avuto problemi nel primo settore, e la stessa cosa si è ripetuta oggi. Al momento non abbiamo una soluzione per risolverli, quindi non avrebbe avuto senso cambiare direzione, considerando la competitività della macchina. Abbiamo cercato di massimizzare il risultato di oggi, e alla fine il terzo o quarto posto era il massimo a cui potevamo puntare”.
Una Ferrari consapevole, ma che deve evitare screzi: è fondamentale innanzitutto mantenere le vetture intatte, salvaguardare le gomme su una pista molto complicata in termini di degrado, così anche da evitare di perdere tempo in lotte che obiettivamente non fanno bene né a Sainz, né a Leclerc. Sono piloti, è vero, magari fossero sempre aggressivi, ma nella F1 di oggi anche la testa e la strategia fanno la differenza, specialmente quando le forze in pista sono molto ravvicinate.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari