McLaren si sta giocando il titolo costruttori in F1. I GP di Austin non è terminato sotto la bandiera a scacchi e sta riservando una coda velenosa. In giornata, la FIA ha ufficializzato il ricorso al diritto di revisione richiesto dalla scuderia di Woking in merito al duello in curva 12 tra Norris e Verstappen, contrariamente a quanto detto nel post-gara da Andrea Stella. Il team principal aveva dichiarato che la decisione non poteva essere appellata, ritenendo pertanto la questione chiusa. Invece, la scuderia britannica presenterà nuove evidenze nella speranza di sovvertire quanto deciso dai commissari di gara in Texas.
Il sorpasso dell’inglese si è consumato nell’ampia via di fuga, dopo che il campione del mondo aveva forzato la staccata “accompagnando” Norris fuori dal tracciato. Una manovra che ha destato molte perplessità, in quanto anche l’olandese non è riuscito a chiudere la curva. Nella fattispecie, la direzione gara ha tenuto in considerazione la posizione dei duellanti, nel momento in cui si trovavano all’apice della piega a sinistra numero 12. Nelle dichiarazioni post-gara di F1, Andrea Stella aveva sottolineato tutta la delusione del team per la controversa penalità di 5 secondi comminata a Lando.
Stamane è giunta conferma che McLaren si è avvalsa del diritto di revisione per cercare di far valere le proprie ragioni. McLaren si è appellata all’errata interpretazione dell’articolo 33.3, che recita testualmente: “I piloti devono fare ogni ragionevole sforzo per utilizzare la pista in ogni momento e non possono abbandonarla senza una ragione giustificabile. I piloti saranno giudicati come usciti dalla pista se nessuna parte della vettura rimane a contatto con essa e, per evitare dubbi, tutte le linee bianche che definiscono i bordi della pista sono considerate parte della pista, ma i cordoli non lo sono.“
“Se una vettura abbandona la pista, il pilota può rientrarvi, tuttavia ciò può essere fatto solo quando è sicuro farlo e senza ottenere alcun vantaggio duraturo. A discrezione assoluta del Direttore di gara, a un pilota può essere data l’opportunità di restituire l’intero vantaggio ottenuto abbandonando la pista.” I precedenti non lasciano grosse speranze per il team di F1 britannico. Quasi sempre, i ricorsi su provvedimenti deliberati nel corso della gara vengono rigettati, in quanto non si tratta di track limit non rilevati, come nel caso dell’appello vincente di Aston Martin, ma di una decisione collegiale dei commissari.
F1, McLaren cerca di sensibilizzare la FIA
In sostanza, è altamente improbabile che la Federazione Internazionale smentisca se stessa. Molto più realistico è che la FIA intervenga per chiarire le regole di ingaggio nelle lotte corpo a corpo e quali manovre sono tollerabili e quali no. Come ha avuto modo di dire anche il pilota della Ferrari Charles Leclerc, nell’incontro con i media nel consueto giovedì, la maniera di gareggiare di Max Verstappen non è mai cambiata nel corso della varie stagione di F1 alle quali a partecipato, e le sue manovre sono spesso borderline. Ma questo, secondo il pilota monegasco, rende la battaglia ancora più stimolante.
L’azione compiuta dalla McLaren appare un atto dovuto nei confronti del proprio pilota, in lotta per il campionato del mondo proprio contro Verstappen, sebbene consapevole che le chance di successo del ricorso, come detto, siano davvero minime. Del resto, l’eventuale accoglimento dell’istanza del team color papaya, nell’economia del campionato, non cambierebbe granché. Il vero obiettivo è quello di sensibilizzare la FIA nel giudizio diverso su manovre che vanno ben oltre l’accettabile confine tra aggressività e scorrettezza. Più che risarcimento, McLaren sta ponendo le basi per un investimento.
In tal modo, nelle prossime cinque gare alle quali vanno sommate ancora due Sprint Race, la scuderia inglese di F1 spera che l’organo federale valuti con maggiore severità la condotta di gara del tre volte campione del mondo, qualora ci fossero nuove scaramucce tramite le mosse del talento di Hasselt che verrano ancora una volta giudicate in maniera spregiudicata. L’intento che Zak Brown vuole raggiungere, in sintesi, è che nell’ultimo scorcio di stagione si giochi sempre pulito in pista. È altrettanto vero che Lando Norris sembra soffrire tremendamente Max Verstappen.
Pare propio che il britannico non abbia ancora capito come affrontare al meglio il pilota della Red Bull. L’esempio più recente è lo start della scorsa gara, in cui ha lasciato aperta una porta in cui inevitabilmente è stato infilato dal leader del campionato. Eppure, parliamo dello stesso pilota che ha difeso in modo ruvido la terza posizione nella Sprint Race di sabato scorso dagli assalti di Charles Leclerc. Resta da capere, se nella tappa centrale del penultimo “triple header” stagione di Città del Messico, vedremo se l’operato di Verstappen sarà oggetto di maggiori attenzioni…
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: McLaren – Red Bull Racing – F1Tv