lunedì, Ottobre 28, 2024

F1, McLaren recidiva rischia grosso. Ferrari fa sul serio

Mannaggia quanto andava la McLaren! Una monoposto di F1 ad alto potenziale che, anche nel weekend del Messico, per varie ragioni non ha racimolato un buon risultato. E non dicevamo una stronzata ieri, sostenendo che McLaren è la peggior nemica di se stessa. Il secondo appuntamento del triple header se lo aggiudica la Ferrari di Sainz. L’esecuzione del fine settimana messa in atto dallo spagnolo è stata super. Grande pole grazie alla particolare interpretazione del T2 e zero errori durante la corsa, in cui sa rispondere all’attacco di Verstappen, dopo due giri, per riprendersi la testa della competizione. Tutto perfetto, insomma, ma l’aiuto della scuderia di Woking si è fatto sentire.

Non è che ci divertiamo a criticare la storica scuderia inglese. Semplicemente girano le balle, quando un team ha il potenziale per portarsi a casa ambedue i titoli iridati. Uno resta parecchio difficile, perché le 47 lunghezze che Lando paga su Max sono difficili da recuperare, mentre nei costruttori Ferrari si sta facendo sotto in maniera preoccupante. Ritrovarsi a questo punto del mondiale con il materiale tecnico a disposizione, infatti, sottolinea quanto McLaren abbia sperperato negli ultimi cinque mesi. È sotto gli occhi di tutti, non si può negare e non si può non parlarne.

Arrivando da anni bui, poter lottare al vertice fa stare bene. Tutto vero. Ciononostante non è che si può dire: “Pazienza, dai… è già tanto quello che abbiamo fatto. Magari l’anno prossimo sarà meglio.” In F1 le occasioni per vincere vanno prese, perché forse non torneranno più a breve. Ne sa qualcosa la Ferrari che, pur avendo tutti i mezzi che vuole, non acciuffa un campionato dal 2008. Una roba assurda se pensiamo che si parla del Cavallino Rampante. Non vogliamo essere cattivi con la McLaren, ma pure domenica sera va in archivio un altro Gran Premio che il team inglese poteva vincere.

McLaren F1
Lando Norris (McLaren) riflette sulla sua qualifica – GP Messico 2024

Prima di tutto la qualifica, una sessione alquanto deficitaria. Piastri si fa prendere dall’ansia e commette un errore da pivello in Q1. Non passa il taglio perché voleva fare il fenomeno, quando bastava andare più forte di quattro macchine. Non una grande impresa, considerando il valore intrinseco della MCL38. E chi se ne frega se poi Oscar ha fatto una grande rimonta: arrivare ottavo con un razzo color papaya sotto al culo, dietro a una Haas, quella di Kevin Magnussen, è una sconfitta per l’australiano e per tutta la scuderia.

F1, McLaren getta alle ortiche altri punti pesanti in Messico

Pure Norris “sottoperforma”. Il terzo posto del sabato, dietro a Verstappen, gli toglie di fatto la possibilità di vincere. Sappiamo bene quanto sia ostico l’olandese e quanto sia aggressivo nei corpo a corpo. Il talento di Hasselt è davanti nel mondiale e farà di tutto per tenersi stretto questo quarto titolo che attualmente stringe al petto. Per questo, assodato che la MCL38 sulla distanza dei 300 km va più forte, in qualifica l’obiettivo da raggiungere è molto semplice: stare sempre e comunque davanti al tre volte campione del mondo di F1. Non riuscirci crea scenari come quello messicano.

Una lotta inutile nella quale Lando si trova invischiato, quando doveva fare la guerra solo alle due Ferrari per nutrire la sua rimonta ai danni di Max e aiutare il team nella classifica costruttori, ormai insidiata dalla rossa in maniera più che seria. Il britannico, nel primo stint a bordo della sua McLaren, è stato impegnato nello schivare la RB20 per evitare un contatto che poteva provocare uno zero. Inoltre ha subito il tappo della Red Bull numero 1 per 32 tornate: metà gara spesa così, mentre le due SF-24 facevano il loro ritmo indisturbate. E grazie tante…

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l’abbraccio tra Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) e Lando Norris (McLaren) al termine del Gran Premio del Messico 2024

Ed è proprio qui che Norris perde la corsa. Nella seconda parte del Gran Premio, l’inglese è stato il pilota più rapido di tutti. Non aveva la stessa necessità della SF-24 di gestire le temperature di esercizio delle componenti interne. Lo stesso vale per l’amministrazione delle coperture. La controprova non esiste, è ovvio, ma se andiamo a osservare con perizia la tabella dei tempi dopo il cambio gomme, quando ha potuto esprimersi libero dall’oppressione di Verstappen, è facile immaginare come Lando, oltre che Leclerc, avrebbe raggiunto e superato pure l’altro ferrarista Carlos Sainz.

F1, McLaren: la sudditanza psicologica di Norris

Rispetto molto come pilota Max Verstappen“. Una frase detta dall’inglese a fine gara mentre se la rideva con l’amico spagnolo della Ferrari. Forse sarebbe stato più naturale essere incazzati con Max, che oltre a rovinargli la corsa, sta esercitando una pressione psicologica non indifferente quando sono vicini in pista. Norris è passivo anche perché ha tutto da perdere, e siamo d’accordo. Ciò nonostante dovrebbe farsi rispettare di più, sia in pista che fuori. Serve a poco sostenere che il lo stile di guida di Verstappen non è pulito quando poi di fatto lo accetti, le gare diminuiscono e lui sta ottenendo il suo obiettivo.

Essere soddisfatti perché “ha avuto quello che si merita” non cambia il risultato. Perdere l’occasione di vincere fa girare le balle. D’accordo che va mantenuta la calma e che non bisogna cascare nelle trappole di un avversario fortissimo e astuto. Ma a tutto dovrebbe esserci un limite, specialmente se ti stai giocando qualcosa di veramente importante nella tua carriera e, come detto in precedenza, non sai se in futuro ne avrai nuovamente la possibilità. Inoltre, la litania del “testa bassa e facciamo del nostro meglio” ha stufato, specie perché caldeggiando tale atteggiamento non si arriva a nulla.

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Lando Norris (McLaren) durante la conferenza stampa post gara – GP Messico 2024

Basti pensare a cosa ha portato tale modalità di pensiero negli ultimi 5 mesi di F1, dove l’inglese ha recuperato su Max una miseria di punti. Il tutto, non dimentichiamolo, guidando una vettura super e decisamente più performante su ogni singola pista rispetto alla Red Bull RB20 di Max. Ragionamenti duri? Può essere, ma nella severità del nostro commento galleggiano tante verità che devono essere per forza di cosa “attenzionate”. Se ci si aspetta di più da Norris il motivo è semplice: se alla guida della MCL38 numero 4 ci fosse il Narain Karthikeyan di turno, questo articolo non sarebbe stato scritto…

Autore: Zander Arcari – @berrageiz

Immagini: McLaren – F1Tv

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