La FIA, l’ente regolatore della F1, si è espressa in merito al ricorso della McLaren relativo alla penalità inflitta a Norris nello scorso weekend in Texas. Come prevedibile, l’appello del team di Woking è stato rigettato. Gli ulteriori elementi alla base della memoria difensiva del team inglese non sono stati ritenuti sufficienti. In sostanza, la squadra diretta da Andrea Stella, attraverso il direttore sportivo Singh, ha incentrato il ricorso sul fatto che Lando aveva già superato Max Verstappen nella “braking zone” di curva 12, informazione non disponibile al momento della penalità.
In tal senso, l’ex ingegnere della Ferrari originario di Orvieto, presente in sede dibattimentale, ha dovuto fare marcia indietro rispetto alle dichiarazioni post gara, nelle quali aveva ammesso che non ci fossero gli estremi per la richiesta del diritto di revisione. La commissione, composta anche da Nikolas Tombazis e Jonathan Wheatley, in qualità di uditore per conto del team Red Bull Racing, ha ritenuto inammissibile il ricorso dello storico team inglese. Contestualmente, la Federazione Interazione ha riconosciuto la buona fede dell’azione della McLaren.
È prevalso il criterio secondo cui chi arriva per primo apice di una curva ha diritto di traiettoria, anche se, nella fattispecie, anche l’olandese Max Verstappen era abbastanza lontano dall’ape della piega in questione. Si chiude pertanto un contenzioso gestito in modo molto approssimativo dalla McLaren, al punto da ritenere che il reale obiettivo fosse un altro. Per il team di Zak Brown, era importante creare un precedente che potesse fungere da monito per la FIA e, al tempo stesso, un deterrente nei confronti di manovre troppo spregiudicate in pista da parte del campione del mondo.
F1, ricorso McLaren respinto: il team di Woking mette pressione sulla FIA
Pubblicamente, il team color papaya ha ritenuto la sentenza deludente: “Non siamo d’accordo con l’interpretazione secondo cui un documento FIA, che rende un concorrente consapevole di un errore oggettivo, misurabile e dimostrabile nella decisione presa dagli steward, non può essere un ‘elemento’ ammissibile che soddisfi tutti e quattro i criteri stabiliti dall’ISC, come specificato nell’articolo 14.3. Continueremo a lavorare a stretto contatto con la FIA per capire ulteriormente come le squadre possono sfidare in modo costruttivo le decisioni che portano a una classificazione errata della gara“.
Fine della storia almeno per quanto riguarda l’implementazione della classifica del Gran Premio di F1 di Austin. Il futuro è tutto da scrivere, ma il ricorso della McLaren mette una pressione enorme sulle spalle della FIA nei prossimi cinque round, perché, nonostante la sconfitta nell’aula di “tribunale”, ha alzato la voce, lasciando intendere di non essere la vittima sacrificabile dell’abile condotta di gara di Max Verstappen. Un’attitudine aggressiva nel corpo a corpo, avallata dalla FIA dopo la vergognosa penalizzazione di Vettel in Canada nel 2019.
Da allora, i giudici di gara FIA hanno cambiato modalità nell’interpretazione dei duelli in pista, permettendo contatti ravvicinati e duelli più duri sino al limite della regolarità. Lo stesso Michael Masi ammise che la Federazione Internazionale stava adottando una nuova filosofia indulgente nei duelli in pista. Da allora, il tre volte campione del mondo ha sciorinato un modello comportamentale molto spesso borderline che ha consentito di esaltare la sua ferocia nel corpo a corpo senza oltrepassare il limite di quelle che vengono considerate manovre scorrette o antisportive.
F1, 2025: le linee guida dei piloti faranno parte del Codice Sportivo Internazionale
Nel gennaio di quest’anno, la FIA ha comunicato che sono state stilate le “linee guida comportamentali” dei piloti (Driving Standards Guidelines), grazie alla proficua collaborazione tra piloti del presente, ufficiali di gara e steward. Le suddette linee guida, dal 1° gennaio 2025, saranno integrate nell’appendice “L” del Codice Sportivo Internazionale. L’auspicio è che l’integrazione delle guideline all’interno del codice sportivo consenta di disciplinare in modo più chiaro le manovre ammissibili da quelle che oltrepassano il sottile confine tra la guida dura e la scorrettezza.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: McLaren – F1Tv