Mercedes ha sbagliato tutto o quasi in Texas. Appuntamento di F1 dove per varie ragioni tecniche non è riuscita ad ottimizzare il rendimento della W15. Team tedesco che per l’appuntamento americano ha portato interessanti novità sulla vettura. La più interessante, con ogni probabilità, riguarda la distribuzione relativa la torsione dei flap lungo la larghezza del profilo. Un cambio studiato per ridurre la scia generata dall’ala e migliorare il flusso verso la parte posteriore dell’auto. Obiettivo teorico? Aumenta la deportanza al retrotreno. Update che va di pari passo con la nuova carenatura del gruppo sospensivo.
In questo caso, i tecnici di Brackley, con la riprofilatura dell’elemento in questione voglio potenziale l’adesione della massa fluida attorno al braccetto, per ampliare il suo range operativo e, al contempo, garantire flussi più puliti verso il posteriore della monoposto grigia e intarsiata di nero. Lavoro per alzare l’efficienza complessiva dell’auto di F1. Inoltre non possiamo dimenticare l’aggiunta di un elemento nella zona della edge wing a forma di lama, incaricato di potenziare la massa d’aria estratta dal fondo. Lavoro per aumentare il vortice generato dalle paratie e generare più carico e stabilità della piattaforma aero.
Altra novità importante riguarda il raffreddamento. Sfoghi collocati nelle prossimità delle sospensioni posteriori per incrementare i flussi e refrigerare le componenti interne. Idem per l’entrata dei canali Venturi riprofilati e l’aggiornamento delle pance. Il labbro del vassoio è retrocesso, avendo a che fare con il posizionamento della sovrapressione nella zona dell’undercut. Come per McLaren, non era facile far dizionari a dovere tutte queste modifiche che avevano bisogno di tempo per essere “capite”. Durante gli ultimi giorni gli studi realizzati aiuteranno proprio in questo senso.
F1, Mercedes testa ancora la W15 per sfoderare parte del potenziale inespresso in Texas
Mercedes si presenta al Gran Premio del Messico, round numero 20 della F1, dopo un periodo di leggera involuzione delle performance. Negli ultimi weekend di gara, la scuderia non è riuscita a centrare il set-up ottimale né a individuare il punto di funzionamento ideale della loro monoposto, come invece sono riusciti a fare Ferrari, Red Bull e McLaren. In Texas, in modo particolare, si è notata una certa mancanza costante di circa due decimi di secondo in ogni settore della pista. Un divario che li ha relegati a una posizione più arretrata rispetto ai principali contendenti.
Dal punto di vista aerodinamico, Mercedes continuerà a puntare su un livello di carico verticale piuttosto elevato, che permette loro di avere una buona stabilità nelle curve veloci e un’aderenza generale molto solida. Le velocità di punta sono rimaste competitive, un fattore positivo da cui possono partire per migliorare le prestazioni. Tuttavia, uno dei punti critici per la W15 riguarda la gestione delle altezze da terra del fondo vettura. Ad Austin, la monoposto non si è adattata bene ai bump della pista, soprattutto perché non sono riusciti a far funzionare il pavimento con una ride height simile ai competitor.
Questa difficoltà ha costretto a mantenere la vettura a un’altezza più bassa, con conseguenze visibili, come la produzione di molte scintille nel tratto sinuoso del primo settore, lo snake. Piccoli elemento che poi si sommano e alla fine generano il distacco scudetto. Anche nel terzo settore Mercedes ha perso circa due decimi in qualifica. Anche se l’auto di F1 tedesca ha comunque mostrato buona trazione, non è riuscita a sbloccare completamente il suo potenziale durante, quando invece il venerdì avevano trovato quello dal team chiamano “sweet spot“.
La chiave per migliorare in Messico sarà trovare un set-up efficace che permetta alla vettura di esprimere al meglio l’accelerazione nelle sezioni più lente e tecniche della pista, come il T3. In genere, Mercedes ha margine in queste zone, per cui dovranno poi puntare a creare carico nel T2, magari irrigidendo leggermente gli elementi sospensivi. Un altro problema ricorrente è stato il sottosterzo, che è apparso in modo più evidente rispetto agli altri team, specie in gara. Entrambi i piloti hanno lamentato una certa difficoltà nel trovare la giusta rotazione in curva, con un bilanciamento complessivo della vettura insufficiente.
Un fattore limitante nei settori più tecnici, dove la fluidità e la stabilità della vettura sono fondamentali per massimizzare la prestazione. Anche la gestione delle gomme è stata problematica in gara. Mercedes non aveva il passo dei principali competitor e questo li ha portati a spingere troppo sulle mescole per cercare di avvicinarsi. Questo sforzo maggiore richiesto ai compound ha provocato un surriscaldamento degli pneumatici, accelerando il degrado termico e facendo emergere il sottosterzo precocemente, quando invece sembrava potesse verificarsi dalla seconda metà dello stint in poi.
Questa mancanza di gestione efficace delle temperature ha contribuito a una prestazione complessiva inferiore, specialmente nelle fasi finali degli stint, quando il degrado delle gomme si è fatto più evidente. In Messico, Mercedes dovrà lavorare intensamente per risolvere questi problemi. Sarà fondamentale trovare una messa a punto che possa permetter alla vettura di F1 nera e grigia di gestire meglio il carico aerodinamico di cui dispongono. Inoltre, un’amministrazione più efficace degli pneumatici e una correzione del sottosterzo saranno determinanti per migliorare sia in qualifica che in gara.
La trazione e la velocità di punta sono punti di forza su cui possono contare per costruire un setup solido. In Texas, Mercede ha portato diverse novità, quelle suddette, fattore che può senza dubbio aver confuso il lavoro di costruzione del set-up ottimale. Aggiornamento che secondo le parole di Toto Wolff, team principal della scuderia premiata, hanno funzionato come si deve. Molto probabilmente, aggiungiamo noi, il gruppo tecnico capeggiato da Andrew Shovlin non ha ancora capito come sfruttare queste correzione al meglio e, proprio per questo, conta di farlo il piissimo fine settimana.
Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Mercedes AMG F1 Team – F1Tv