Verstappen e la F1 ultimamente non vanno molto d’accordo. La tappa centrale del triple header messicano ha confermato l’ottimo stato di salute della Scuderia Ferrari, che ha replicato la vittoria in Texas di Leclerc con uno stupendo assolo di Sainz. In questa fase della stagione, il Cavallino Rampante è forse l’unico alleato di Max nella sfida per il titolo mondiale piloti. Il team Red Bull sembrava aver reagito all’involuzione tecnica in atto da diversi mesi, consentendo al suo pilota di punta di uscire dal weekend di Austin ampliando leggermente il distacco da Norris.
Ma in Messico, i timidi segnali di ripresa si sono mostrati un fuoco di paglia. In modo inaspettato, il pilota olandese era riuscito a conquistare la prima fila, nonostante le prime sessioni di prove libere fossero state condizionate da noie tecniche alla power unit. Come sempre, la tara della crisi tecnica del team austriaco è fornita da Sergio Perez, che, nel giardino di casa, non è riuscito a superare il taglio della Q1. Dopo lo scatto felino in partenza che ha consentito al campione di Hasselt di balzare in testa, non è stato possibile reggere il passo della concorrenza.
Stavolta, Verstappen è uscito sconfitto dal duello con Norris, che ha utilizzato la medesima tecnica del tre volte campione del mondo di F1 in curva 4, transitando davanti al rivale in corrispondenza dell’apice. Qualche istante dopo, nello snake, Max ha tentato una manovra senza un domani ai danni del britannico, che ha provocato l’escursione fuoripista dei duellanti. Troppo evidenti le azioni per non essere penalizzate, proprio a distanza di una settimana dal precedente incontro ravvicinato tra i due piloti in curva 12 a Austin. La doppia penalità di 20 secondi complessivi è roba seria.
Comminata al campione del mondo in carica, tale sanzione rappresentare un monito per il pilota della Red Bull. Come previsto dallo scrivente, il diritto di revisione esercitato da McLaren a valle della discutibile penalità inflitta a Norris in Texas aveva un obiettivo molto chiaro: sensibilizzare la FIA a non tollerare condotte di gara troppo aggressive al limite dell’antisportività. Il leader del campionato ha pestato il piedi alla F1 e dovrà fare molta attenzione nelle prossime gare, perché la curva 12 di Austin è divenuta lo spartiacque nella valutazione dei duelli ruvidi da parte dei commissari di gara.
La sensazione che sarà applicata “tolleranza zero” nei confronti di Verstappen è più che palpabile. Le due penalità sono corrette, ma a fare la differenza è l’entità delle stesse. Sono ormai 10 gare che il figlio di Jos non taglia per primo il traguardo, fatta eccezione per la Sprint Race degli Stati Uniti. Nonostante le dichiarazioni spavalde nel post gara, l’olandese pare ormai abbandonato a sé stesso ed è consapevole che, senza uno step prestazionale corposo che possa sommare prestazioni alla RB20, i 47 punti di vantaggio su Norris potrebbero essere insufficienti.
F1, la Red Bull di Verstappen è in caduta libera
Conti alla mano, senza la penalità, la monoposto numero sarebbe forse riuscita a precedere le due Mercedes, terminando la gara numero 20 di F1 al quarto posto, su uno dei tracciati prediletti dal campione dei Paesi Bassi. Al termine della gara, Christian Horner ha mostrato ai media i dati della telemetria di Norris nel momento in cui ha affrontato lo snake. Lo ha fatto sostenendo che, a quella velocità, sarebbe comunque uscito nella via di fuga. Onestamente, l’improvvisato comizio del team principal e CEO di Red Bull Racing sembra abbastanza ridicolo e totalmente fuori luogo.
Una mossa per dare addito ad una strategia comunicativa che sposta l’attenzione fuori dalla pista. Al pari di quanto avvenuto nella stagione 2021, è concreto il pericolo che il titolo mondiale sia condizionato dalle decisioni dei commissari di gara della F1. Come per il ricorso della McLaren, poi rigettato dalla FIA, Red Bull non intende soccombere sul piano politico. Se dal punto di vista tecnico, la RB20 difficilmente riuscirà a essere in lotta per la vittoria nelle prossime quattro gare, il team austriaco sta cercando di tutelare il suo campione, evitando che la gogna mediatica esasperi gli animi.
Un messaggio rivolto specie a chi deve prendere decisioni fondamentali nell’economia del campionato: i commissari di gara. Con tanti punti ancora in palio, Verstappen non può far altro che cercare di marcare a uomo Norris, ed è proprio quello che stava facendo ieri. Max ha compreso immediatamente di non avere il passo per competere con la Ferrari, ma al tempo stesso ha cercato di contenere Lando per aprire un gap tra le rosse e il pilota originario di Bristol. Il piano ha funzionato solo in parte, perché sebbene l’inglese non ha vinto, la sua posizione finale con le sanzioni ha peggiorato le cose.
Tra pochi giorni, il Circus farà tappa a Interlagos nell’ultimo round di questo ennesimo e non ultimo triple header della campagna agonistica di F1 2024. Per Verstappen, l’obiettivo resta sempre il medesimo: limitare i danni e sperare che, anche in Brasile, la Scuderia Ferrari riesca a mettere a segno il terzo successo consecutivo. Per Red Bull il mondiale costruttori è perso, mentre quello piloti dipenderà anche fattori esterni. Max deve essere bravo a restare alla larga dai guai e portare la monoposto al traguardo, perché i trionfi di pochi, oramai, sono ormai un ricordo lontanissimo e sbiadito…
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Red Bull – F1Tv