Le ultime settimane ci hanno regalato una lotta serratissima tra Verstappen e Norris. I due rivali per il campionato del mondo di F1 si sono beccati a più riprese tra Austin e Messico, con il pilota della Red Bull molto duro nei confronti dell’inglese sia in fase di attacco che di difesa. In particolare, il campione olandese tende sempre ad eccedere, andando anche oltre i limiti, pur di non essere superato.
E’ un comportamento piuttosto tipico di Max, che già negli anni, anche prima del 2021, si è reso protagonista di battaglie estreme, spesso finite con contatti, incidenti e cose simili. Chiaramente i duelli con Hamilton nell’anno del suo primo mondiale piloti restano indelebili, e negli ultimi giorni sono tornati agli onori della cronaca per la similitudine di quei comportamenti con quanto sta accadendo ora in pista.
Diciamo che negli ultimi anni nei quali Verstappen ha vinto con disarmante facilità, non ci siamo mai trovati di fronte a situazioni simili, uscite da un letargo che sembrava invalicabile grazie alle prestazioni della McLaren e a una Red Bull non più dominante come fino all’inizio di questa stagione che sarebbe dovuta essere ancora una volta trionfale. Adesso è come essere tornati a qualche anno fa, così, come un tocco di bacchetta magica.
E’ difficile prendere una posizione, perché non vorremmo passare per coloro che vogliono castrare i sorpassi. Assolutamente no, è un fondamentale troppo importante in una corsa automobilistica e vanno preservati. Questo però non vuol dire che si debba giocare sporco, e diciamocelo, Max lo ha fatto in una, se non due, delle quattro occasioni in cui ha duellato con Norris tra Austin e Messico.
Verstappen in Messico ha esagerato
Verstappen in Texas ha approfittato delle norme regolamentari vigenti e dell’elasticità che i commissari della FIA attuano in fasi di partenza, accompagnando “gentilmente” Lando fuori, all’esterno, non permettendogli di passare. E’ un qualcosa che ha replicato anche in fase di difesa a pochi giri del termine. Qui la situazione è chiaramente più borderline, perché non crediamo che un pilota possa calcolare esattamente l’apex della curva che stabilisce chi dei duellanti sta davanti. Diciamo chiaramente che Max avrebbe tenuto quel comportamento aggressivo a priori, è una ferma convinzione di chi scrive questo articolo.
In Messico però la situazione si è clamorosamente spostata in sfavore dell’olandese: la prima difesa su Norris è molto dura, costringendo l’inglese a finire sull’erba dopo una ruotata. Non contento, due curve dopo prova a passarlo all’interno in un punto dove è francamente impossibile compiere un sorpasso pulito, e infatti entrambi sono finiti fuori pista agevolando in quel caso Leclerc.
Crediamo sia la prima volta nella storia della F1, quantomeno da quando esistono queste tipo di penalità, che un pilota, per giunta tre volte campione del mondo, riceva 20 secondi nel giro di un paio di curve. Molto probabilmente una ventina d’anni fa avrebbe preso i 10 secondi di penalità Stop&Go, una sanzione che onestamente bisognerebbe rispolverare per casi del genere.
Caso Verstappen: le parole di Russell come presidente GPDA
Questo però non vuol dire che i sorpassi debbano essere castrati: George Russell, presidente della GPDA ha dichiarato come 19 piloti su 20 siano favorevoli a un cambio di regole d’ingaggio nei duelli, già a partire da questa stagione, mentre quello contrario è proprio l’olandese. Alla fine si aspetterà il prossimo anno, come giusto che sia, per non cambiare modo di correre a campionato ancora in corso.
“Il primo episodio è discutibile, si potrebbe dire che fosse una situazione 60-40 tra Norris e Verstappen – ha affermato Russell -. Ma sull’ingresso di Max in curva 7 non c’è spazio per discussioni. Non vedevo una manovra del genere da Interlagos 2021. Almeno 19 piloti su 20 concordano sul fatto che le regole vadano cambiate subito, ma resteranno in vigore fino ad Abu Dhabi per garantire coerenza con il resto della stagione. Detto questo, le penalizzazioni arrivate domenica scorsa mi fanno pensare che in Brasile non vedremo più le manovre che abbiamo visto in Messico e ad Austin“.
La posizione dell’inglese è molto forte, ed effettivamente è vero che non vedevamo un qualcosa del genere da quel famoso duello tra Verstappen e Hamilton in Brasile tre anni fa. Norris, notoriamente amico di Max fuori dalla pista, ha ammesso come si sia trattenuto dopo lo scontro in Messico, evitando di attaccarlo nei giri successivi, per paura di non finire la gara, ammettendo in quel frangente: “Questo ragazzo è davvero pericoloso”.
La FIA ha voluto mandare un messaggio inequivocabile domenica sera: caro Max, non puoi più fare nulla del genere, perché altrimenti la sanzione sarà pesantissima. Si è tirata una linea, dura, sul comportamento del campione olandese. Una “scusa” in più per avercela con il mondo probabilmente, quantomeno da parte sua, ma c’è una sottilissima ma sostanziale differenza tra competere in maniera aggressiva e giocare sporco. E diciamocelo, in Messico Verstappen è stato più sporco che aggressivo.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Red Bull Content Pool