Il programma Audi F1 cerca investitori. L’ingresso nella massima categoria del motorsport da parte della casa tedesca è fissato per la stagione 2026. Momento in cui entreranno in vigore i nuovi regolamenti tecnici sulla power unit di seconda generazione, senza dimenticare una veste aerodinamica completamente rivoluzionata. L’ennesima rivoluzione della categoria ideata proprio per venire incontro alle necessità di Audi e Porsche per quanto riguarda l’architettura delle nuove unità di potenza. Porsche ha rinunciato al ritorno nel Circus dopo che Red Bull non ha accettato l’acquisizione del team.
La mossa fatta con con Sauber non era fattibile per la squadra austriaca. Christian Horner fece saltare il tavolo delle trattative quando sembrava ormai già tutto deciso. L’anima della scuderia di Milton Keynes non barattò la propria indipendenza, questo nonostante il supporto della Porsche avrebbe fornito garanzie tecniche e economiche importanti. Spesso si trascura che la Formula Uno è una vetrina dalla visibilità unica ma, al medesimo tempo, comporta investimenti faraonici specie per realtà nuove che producono tutto in casa e non hanno esperienza nella massima serie.
F1, la preoccupante crisi Volkswagen
È importante ricordare che Audi, al pari di Porsche, Lamborghini e Ducati sono “luxury brand” che orbitano nella potente costellazione della Volkswagen. Tuttavia, considerando la situazione attuale della casa con sede a Wolfsburg, i vertici dell’azienda procedono spediti verso un piano di ristrutturazione senza precedenti. Un riassetto societario necessario, il più grande della storia del glorioso marchio tedeschi negli 87 anni vissuti sino ad ora. L’obiettivo del management è riportare i costi sotto controllo e migliorare la competitività dei prodotti immessi nel mercato dell’automotive.
Il piano punta a risparmi per 4 miliardi di euro e include la chiusura di almeno tre stabilimenti in Germania, il taglio di decine di migliaia di posti di lavoro e una riduzione degli stipendi del 10%, con un blocco di ogni aumento fino al 2026. Il CEO del colosso tedesco dell’automotive, Thomas Schäfer, ha dichiarato che i costi sono attualmente dal 25% al 50% più alti di quanto previsto. Un aspetto che non può essere accettato perché, facendo due rapidi calcoli, significa che gli stabilimenti tedeschi sono due volte più costosi rispetto a quelli della concorrenza.
Insomma, per farla breve, si tratta di un vero e proprio piano di austerity che potrebbe avere inevitabili ripercussioni sui programmi sportivi, anche rispetto alle varie società controllate. All’interno di questo contesto la F1 è un lusso assai inviso anche da parte dell’opinione pubblica tedesca, che ovviamente, considerare il reparto sportivo di Audi un di più non necessario in questo momento. Il tutto mentre tanti lavoratori potrebbero non essere in grado di “mettere il piatto a tavola” e un’azienda del gruppo richiede enormi capitali per portare avanti il programma di ingresso nella massima classe del motorsport.
F1, Audi fondo Qatar: sponsorizzazioni e investimenti
Nella giornata di ieri si è diffusa la notizia che il fondo sovrano del Qatar che già investe in Volkswagen e Porsche, sarebbe in trattativa con la Audi oramai da qualche tempo. Il fondo vorrebbe acquisire una partecipazione di minoranza nel team Audi Formula Uno e, contestualmente, potrebbe addirittura fornire opportunità di sponsorizzazione redditizie. La grave crisi del gruppo Volkswagen, insomma, potrebbe favorire l’ingresso di investitori per supportare l’oneroso programma della casa degli anelli in F1.
Per il momenti i vertici del colosso tedesco a Ingolstadt hanno lasciato intendere che, il team che acquistato Sauber e si appresta a mettere i piedi nel paddock non è in vendita. Il controllo della scuderia non è affatto in discussione, per farla breve. Questo il quadretto della situazione. Per la scuderia con sede a Hinwill l’eventuale ingresso di capitali dei qatarioti sarebbe una manna dal cielo, proprio nel momento in cui il team Sauber sta vivendo una delle peggiori stagioni dal suo ingresso in Formula 1 in oltre tre decenni di storia. Si attendono nuove
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Volkswagen – F1Tv