martedì, Dicembre 3, 2024

F1, piloti in guerra contro la FIA per l’approccio dittatoriale

I piloti di F1 sono ai ferri corti con la FIA. La questione non è nuova e riguarda il trattamento che la Federazione Internazionale utilizza nei confronti di chi guida le monoposto della massima categoria del motorsport. L’organo legislativo sta facendo parecchia confusione sotto vari aspetti. Uno di questi, senza dubbio, riguarda l’incapacità di effettuare verifiche tecniche adeguate. Ne abbiamo parlato ancora nella giornata di ieri, ipotizzando una sorta di undicesimo team. In effetti, ragionandoci su, chi scrive un regolamento così vasto e complicato come quello della Formula 1, dovrebbe altresì essere in grado di farlo rispettare sempre e comunque.

Per questo, le competenze di chi lo scrive dovrebbero essere superiori a chi lo deve soddisfare, o per lo meno non più basse. Siamo d’accordo, sì? Eppure risulta che non esistono tecnici della FIA che ne sappiano di più di quelli che lavorano nelle squadre. Questo è il vero problema. A conferma di quanto detto, basta osservare la modalità delle verifiche della Federazione Internazionale: controlli su presunte irregolarità, vedi T-Tray Red Bull e “Mini DRS” McLaren per restare nell’attualità, che derivano da segnalazioni delle scuderie e non dai controlli dell’ente regolatore.

Inoltre, la FIA ha dimostrato ampiamente di non avere gli strumenti per realizzare controlli adeguati, e proprio per questo la “soluzione” resta sempre la medesima: chiudere la contesa senza nulla di fatto. Lo stesso Nicholas Tombazis, direttore delle monoposto di F1, lo ha confermato a margine della polemica scoppiata in Brasile, dove Red Bull ha insistito non poco sulla presenza dell’acqua nelle gomme della McLaren, trucchetto per gestire pressioni e scambio termico. Oltre a questa tematica, che di certo non sta facendo fare una buona figura alla Federazione Internazionale, ci sono altre questioni in ballo.

F1 FIA
il presidente della FIA Bem Sulayem a colloquio con Max Verstappen (Red Bull)

La situazione è stata commentata niente meno che dal presidente della GPDA George Russell. Il britannico, nelle consuete dichiarazioni in avvicinamento al fine settimana di gara, in questo caso l’appuntamento numero 22 della campagna agonistica, ha fatto la voce grossa dimostrandosi alquanto infastidito. L’accusa è chiara: i piloti sono stanchi di essere trattati come dei ragazzini e, soprattutto, non accettano i toni e le modalità con cui Ben Sulayem si rivolge a loro. Stesso discorso per le multe dove ci si interrogato riguardo alla fine che fanno i soldi delle sanzioni comminate.

F1, la FIA sta esagerando e i piloti sono stufi del trattamento

La controversia segue le vicende di Max Verstappen, in quanto l’olandese è stato costretto a spendere tempo utile nei servizi sociali dopo le parolacce pronunciate in conferenza stampa durante il fine settimana di Singapore. Lo stesso è accaduto a Charles Leclerc, che per un “fuck” detto con il sorriso sulle labbra ha subito una multa di ben 10.000 euro. Senza contare che nessuno della FIA si è premurato di informare i piloti del licenziamento in tronco di Niels Wittich, ex direttore di gara. Un atteggiamento da padre padrone che non piace affatto e deve senza dubbio cambiare.

Inoltre, dà parecchio fastidio la “non risposta” della Federazione Internazionale alla lettera scritta dai piloti. Russell sottolinea che tale impostazione dimostra come non si sentano ascoltati e i cambiamenti richiesti non siano nemmeno presi in considerazione. La GPDA, in coro, si dichiara alquanto stufa, ritenendo tale trattamento del tutto inadeguato. Una presa di posizione a senso unico che sta andando nella direzione sbagliata. La lettera serviva a dimostrare la fermezza di pensiero di chi stringe il volante tra le mani tutte le domeniche. Ma la FIA sembra non voler sentire ragioni, continuando per la sua strada.

George fa anche riferimento a una serie di argomenti commentati assieme alla Federazione Internazionale nell’annata in corso e durante la campagna agonistica 2023, inerenti alla rotta imboccata dell’ente regolatore. Questa comunicazione assente, anche in merito all’utilizzo degli emolumento racimolato tramite le sanzioni comminate, non rispetta le promesse fatte durante la campagna elettorale del 2021 da Ben Sulayem. La trasparenza tanto chiacchierata non esiste e gli impegni verbali presi non sono stati minimamente rispettati. La GPDA prende una secca posizione sui fatti.

F1 FIA
Il britannico George Russell (Mercedes) presidente della GPDA, immortalato al suo arrivo al circuito di Las Vegas

Russell, come portavoce, questa volta è parso assai determinato ad avere risposte. Di certo la situazione è tutt’altro che simpatica: da una parte i piloti arrabbiati per un trattamento inadeguato, dall’altra la FIA che detta legge in maniera dittatoriale, non si preoccupa di rispondere e non mantiene gli impegni presi. Alla vigilia del Gran Premio di Las Vegas, un’altra polemica prende forma e questa volta pare che le parti siano in forte contrasto. Un conflitto che non può più essere nascosto più sotto il tappeto. Attendiamo sviluppi nei prossimi giorni.

Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich   

Immagini: FIA – F1TV – Mercedes

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