F1: Liberty Media, con un evento inedito, riunirà tutte le squadre a Londra, il 18 febbraio alla O2 Arena, per presentare le livree con cui le monoposto 2025 e i piloti, anch’essi presenti, correranno. Assisteremo quindi alla visione di semplici monoposto-manichino “colorate” in salsa 2025. La “scusa” è che si celebra il 75esimo compleanno della massima categoria del motorsport. Primo pre-appunto: a Londra per ricordare che la Formula Uno è una roba di squadre inglesi o quasi. E poiché gli americani sono comunque cugini dell’albionica terra, tutto si tiene.
Marx affermava che la storia si ripete due volte, la prima come tragedia, la seconda come farsa. Non so se sia stata una tragedia l’arrivo di Liberty Media, ma ho molti elementi per pensare che stia trasformando la F1 in farsa o, per restare in tema motoristico, non nel Circus, ma in un circo… un caravanserraglio di plastica cromata luccicante ma vuoto, senza anima e contenuti. Pieno però di “vippume” vario e avariato, che magari non capisce un’emerita cippa di F1 ma che dovrebbe servire per fare audience. Sarà, anche se ne dubito.
Il problema dell’americanizzazione forzata (in senso deteriore, poiché tutto sono fuorché un denigratore degli Stati Uniti) è che si procede a tappe forzate verso una spettacolarizzazione che è fine a se stessa. Quello che conta, per i padroni del vapore, è fare soldi. E, difatti, a Londra i biglietti sono andati subito esauriti. E, sia chiaro, nulla da dire in merito. Nel senso che uno sport si deve finanziare in qualche modo e che chi ne è proprietario vuole legittimamente guadagnare una fetta anche per sé.
Agli inizi non era proprio così, ma lasciamo perdere, che già ho l’accusa di essere un boomer, mi manca solo quella di cariatide, ottuagenario o chi più ne ha più ne metta. Detto quindi che anche per la Formula Uno è legittimo fare soldi, il problema resta come fai questi soldi. Come attiri i vari sponsor, tutti i tifosi e via discorrendo. Liberty Media ha scelto la strada più facile, e il gran capo Stefano Domenicali, da straordinario esecutore di ordini altrui ha agito come un caterpillar ancora una volta.
F1, Liberty Media è la macchina da solidi perfetta
Dunque primo esempio: più Gran Premi, con calendari che hanno buchi clamorosi. Nota alquanto curiosa: le varie scuderie sono oramai da anni obbligate a una serie di salti mortali per una F1 “verde”, da qualche stagione c’è pure il tetto alle spese, il “famigerato” budget cap, però alla fine devono muovere uomini e mezzi in giro per il mondo come se fossero trottole, inquinando. E ciò già svela l’ipocrisia di fondo di Liberty Media. E così, giusto per continuare a tenere alto il livello d’attenzione, ecco la geniale trovata: andiamo a Londra tutti assieme, vicini vicini.
Dopo i primi momenti di sgomento per gli appassionati vecchio stile come il sottoscritto, è emersa la realtà: si presenteranno solo le nuove livree. Nel frattempo le scuderie dovranno scapicollarsi con mezzi e uomini per andare a Londra. Poco male per otto team su dieci, che hanno le strutture e le fabbriche in Inghilterra pur essendo nominalmente austriache, tedesche e via discorrendo. Gli sfigati saranno Ferrari e la sorella minore di Red Bull, visto che hanno sede in Italia. Qualche malumore è comunque trapelato, ma la cosa si fa e amen. Chi si è visto si è visto…
Il terrore che aveva attanagliato quelli come me era che si sarebbe persa una delle cose più belle dell’avvio della stagione di F1, vale a dire che ogni squadra presentava la nuova monoposto. A dir la verità negli anni anche questo è diventato un appuntamento praticamente finto, con monoposto addirittura virtuali. A cominciare la triste pratica è stata, credo nel 2020, la Red Bull. Ora è quasi prassi. Una delle pochissime eccezioni, da quel che ci è dato sapere, la squadra di Maranello, che avrà una presentazione “classica” in Italiana con la presenza dei piloti.
Sia chiaro, anche nelle presentazioni classiche le auto non sono complete, ma almeno ne vedi 80%, diciamo, capisci le novità più evidenti. E invece ancora una volta lo show sarà di plastica. Una “farsa” ricoperta di brillantini per attirare il pubblico. Tornando a Ferrari e la sua lodevole eccezione: serve a ricordarci che la tradizione conta. Che se tagli tutti i ponti con il passato non ricordi più chi sei né sai cosa stai diventando. Ora qualcuno mi affibbierà pure il termine “matusa” e siamo a posto! Ma questa enorme bolla che Liberty Media sta creando, prima o poi potrebbe sgonfiarsi… o esplodere. E allora saranno guai…
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Immagini: Scuderia Ferrari – F1TV