giovedì, Dicembre 19, 2024

Paradosso MotoGP: un modello che la F1 non deve replicare

Domenica di MotoGp con la F1 a motori spenti, in attesa dell’ultimo triple header che chiuderà la stagione 2024. Ciononostante, oggi è una giornata importante per il motorsport, poiché si assegnerà il titolo per la massima categoria delle moto sulla pista del Montmelò, Catalunya, nella gara solidale che la Dorna ha scelto in sostituzione della martoriata Valencia. I nostri lettori più fedeli potrebbero chiedersi perché trattare un argomento apparentemente “off topic”. Il motivo è semplice quanto interessante, ma andiamo per ordine per carpire il ragionamento.

Liberty Media, proprietaria della F1, ha compiuto un passo significativo verso l’acquisizione della MotoGP, presentando giovedì scorso una richiesta di approvazione alla Commissione Europea. La formalizzazione e il completamento dell’acquisto entro la fine dell’anno, come indicato dal dimissionario CEO Greg Maffei durante un incontro con gli azionisti, dovrebbero diventare presto realtà. Per finanziare questa importante acquisizione, valutata in centinaia di milioni di dollari, Liberty Media ha venduto una quota sostanziale della F1 la scorsa estate.

Maffei ha confermato che il finanziamento per l’acquisizione è garantito, con l’unico ostacolo rimasto rappresentato dall’approvazione normativa della Commissione Europea. In futuro, quindi, la vicinanza tra le due categorie potrebbe diventare molto evidente. Tornando all’attualità, oggi Jorge Martin e Pecco Bagnaia si contenderanno la corona iridata sul tracciato catalano. Il dato più impressionante di questa stagione, riguarda il numero di successi nella gara consueta della domenica: il centauro italiano ha conquistato ben 10 vittorie contro le 3 del collega spagnolo.

F1
il campione del mondo in carica Pecco Bagnaia (Ducati)

Ciononostante, il campione spagnolo del team Pramac è in testa al mondiale e oggi gli basteranno pochi punti per laurearsi campione del mondo nella massima classe delle due ruote, per la prima volta in carriera. Si è giunti a questo paradosso sostanzialmente per due ragioni: il numero eccessivo di errori gratuiti del pilota italiano nell’arco della stagione e la capacità di Martin nel capitalizzare la sua esplosività nelle Sprint Race del sabato, le mini gare oramai presenti da tempo nella categoria.

I potenziali rischi della sinergia tra F1 e MotoGP 

A differenza della F1, nella MotoGP le Sprint Race sono parte integrante di tutti i weekend di gara del calendario del motomondiale, divenendo di fatto una sorta di specialità a sé stante. Ora che i diritti commerciali delle due discipline (F1 e MotoGP, nda) saranno detenuti dal medesimo soggetto, è probabile che il modello di intrattenimento offerto al pubblico possa uniformarsi. In F1 le Sprint Race non sembrano suscitare grande interesse sin dal loro debutto sperimentale nel 2021. Da allora, il numero di fine settimana sprint è aumentato da tre a sei e il format del weekend è stato modificato.

Lo ha fatto rendendo la “garetta” del sabato autonoma grazie alle qualifiche Shootout, ideate per definire la griglia di partenza del solo evento sulla distanza dei 100 km. Il prossimo passo potrebbe essere quello di ampliare il numero di weekend con la Sprint Race, con l’obiettivo di ridurre il numero di prove libere in favore di sessioni in cui ci sia sempre qualcosa di importante in ballo. In sostanza, si punta a riempire il palinsesto di eventi dal risultato rilevante, anziché di sessioni considerate “noiose” per Liberty Media, nelle quali i team testano gli aggiornamenti sulle monoposto e accumulano giri.

F1 Moto Gp
Ferrari e Ducati

Situazione spesso indecifrabile per i varia fun a causa del diverso carico di carburante. Tuttavia, è proprio la MotoGP, che spera di ampliare la propria popolarità grazie a Liberty Media, a dimostrare che il modello Sprint può generare dei paradossi, come quello visto quest’anno. Al netto del diverso sistema di assegnazione dei punteggi tra MotoGP e F1, se Bagnaia non dovesse conquistare il titolo, si potrebbe arrivare a un risultato finale insolito: il centauro di Chivasso, con 11 vittorie la domenica, sarebbe sconfitto dallo specialista delle Sprint e “passista” della domenica, Jorge Martin.

La speranza è che la F1 non adotti stabilmente il format sprint, poiché dal motomondiale arriva un messaggio forte e chiaro: la regolarità nella mini-gara del sabato è in grado di battere chi si dimostra più abile nella tradizionale (e lunga) gara della domenica. C’è poi la notizia interessante che risguarda l’ex Ferrari ed ora CEO del Formula One Group, l’italiano Domenicali. Pare infatti che Stefano, dalla prossima stagione, potrebbe abbandonare la massima categoria del motorsport per passare alla MotoGp. Resta da capire chi prenderebbe il suo posto e soprattutto perché…

Autore e grafiche: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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