Gran Premio del Brasile, tappa n°21 della F1. Ferrari naufraga ma non è la sola. Sembrava una gara per riaprire completamente i giochi. E un antipasto era arrivato con la schifezza sprint, dove Lando qualche punto lo aveva rosicchiato a Max. Per non parlare delle qualifiche vere di domenica mattina, dove Max era condannato ad un mesto fanalino di coda o quasi per errori al muretto e il cambio di power unit. Poi è arrivata la gara. Quella altrettanto vera. E lì, quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare sul serio.
Non solo ci si è messo di mezzo il “fato”, complice Giove pluvio, ma anche la scarsa forza globale/mentale del contendente. Inutile.E così, questa del Brasile diventa la tappa del sigillo definitivo (anche se non ancora matematico) per il quarto titolo di Max Verstappen. Tornando a Norris, ben pochi di noi nutrivano dubbi che avrebbe, anche questa “dannata” volta, sbagliato la partenza. E Lando, coerente come pochi, per non perdere il suo personale record, lo ha reso pure più prezioso. E’ riuscito a sbagliare una partenza ben due volte! E’ roba per “palati fini”.
La prima quando dopo la solita strollata, questa volta nel giro di ricognizione, il polena è ripartito dalla piazzola della pole prima che i semafori fossero verdi. La seconda nella partenza vera e propria, quando Russell lo ha superato, infilandolo come il coltello nel burro. Certo, la bandiera rossa ha agevolato enormemente Verstappen. Ma anche in Mclaren magari avrebbero dovuto pensare ad un’evenienza del genere. E magari pure in Ferrari. Dico… non è difficile che fra i laghi, in quelle condizioni, il botto arrivi no?
Ecco, queste due scuderie di F1 sembrano avere sopra di loro l’inquieto fantasma di Rueda, da poco promosso da Mattia da Losanna in SaubAudi (auguri… si fa per dire). Nel senso che un certo modus operandi timoroso, assai tetragono ai cambiamenti resta, è difficile a morire. La gara è stata caotica. Sin troppo. Alla fine avevo un certo mal di testa. Immagino come molti spettatori. Per me l’ideale sarebbe stato Max che perde punti e Ferrari che ne guadagna su McLaren. Cosa assai problematica, se non impossibile. Ma ci si deve inchinare davanti alla grandezza di Verstappen.
I campionissimi di F1 nelle difficoltà si esaltano. E sarà pur vero che nelle condizioni meteo della gara la RB20 si comportava egregiamente. Ma bisogna poi ricordare che fine ha fatto Perez. Tornando alla lotta mondiale, le parole di Alain Prost sono in qualche modo un epitaffio, forse anche troppo duro per “tombare” Lando Norris:
“[…] Ha bisogno di avere la macchina migliore e i team order a favore per poter lottare per il mondiale. E probabilmente fallirebbe anche in quel caso. È inutile!” Raramente ho sentito il professore così caustico e diretto. Alla fine tutto torna. Soprattutto con un campionato così lungo come l’attuale. Il più bravo vince. Punto.
F1, GP Brasile: Ferrari incompleta tenuta a galla dal talento di Leclerc
Max Verstappen. Voto: Senna.
Non c’è molto da dire e non è irriverente il paragone. Ha avuto anche fortuna, il campione del mondo in carica e futuro campione ma… come si suol dire, la fortuna aiuta gli audaci. E mai come in questo caso è vero…
Lando Norris. Voto: tenerezza.
Dopo l’ennesima gara buttata, non credo ci sia molto altro da aggiungere. Buon manico, non un campione. Anche un bel caratterino eh… tuttavia credo che molte delle sue parole siano frutto della frustrazione che sta vivendo. L’occasione della vita capita una sola volta…
Carlos Sainz. Voto: doppio zero.
Una gara fa, tutti a santificarlo… robe tipo “lo rimpiangerete”, ora tutti a massacrarlo.
Di norma la verità sta nel mezzo. La Ferrari SF-24 è drammatica da guidare in quelle condizioni, e lui è un solido pilota ma non un campionissimo. Quindi è tutto abbastanza “normale”.
Charles Leclerc. Voto: 9.
Voto alto? Mi spiego. Macchina inguidabile, bastava vedere gli on board, eppure lui si permette il lusso di tenersi dietro Verstappen e poi Norris, limitando comunque i danni per il campionato costruttori.
SF-24. Voto: Non m’è dolce naufragar in questo mar…
Macchina lontana parente di quella che ha vinto due delle ultime tre gare… ma lo sapevano anche i sassi che in queste condizioni non ne vuole sapere di funzionare, a parte i roboanti titoli dei quotidiani nazionali…
Se vuoi vincere un mondiale devi avere una monoposto che va forte quasi sempre. E la SF-24 non è una monoposto completa.
Pneumatici full wet Pirelli. Voto. Nessuno li usa.
Questa cosa è quantomeno curiosa. O inquietante. C’è di che riflettere. Sia su queste monoposto di F1, sia su questi pneumatici…
Safety car perché pioveva troppo. Voto: cambiare le carte in tavola.
Possibile che esista una cosa del genere? E perché la tolleriamo? Sono senza parole… sempre più uno show, sempre meno uno sport…
Lance Stroll. Voto: insabbiato.
E’ incredibile l’autoinghiaiamento di Lance. A tutti capita di sbagliare. Prost nel 1991 ad Imola, giro di ricognizione, andò per campi e amen. Ma qui il nostro si supera. Riesce a ripartire, non prende la via di fuga con l’asfalto e va in ghiaia… geniale!
Alpine. Voto: sommergibili.
Una dote ce l’hanno le Alpine, ora lo sappiamo. Possono essere usate come traghetti!
Briatore. Voto: ZERO.
Nel senso che lui non c’entra niente con la performance delle monoposto francesi. Difatti, gli stessi Ocon e Gasly hanno detto con candore di non sapere perché la monoposto fosse così veloce.
Oscar Piastri. Voto: chi l’ha visto…
Insomma, sono due gare che Piastri c’è e non c’è. E’ facile gridare al fenomeno. E lo sarà sicuramente. Ma bisogna ricordarsi che l’esperienza è fondamentale per questi piloti. A meno che non ti chiami Verstappen. Ma in questo caso parliamo di un talento generazionale.
Perez. Voto: tic tac, tic tac…
Lo sentite vero? È il ticchettio dell’orologio che a breve scandirà la fine del matrimonio d’interessi fra Perez e la Red Bull… tic tac, tic tac…
E lo ripeto per l’ennesima volta… questo Perez ci mancherà tanto!
Hamilton vs Domenicali. Voto: Ossigeno. E poesia.
Direzione di gara: lancio di dadi.
A questo punto ti viene davvero da pensare che ci siano delle scimmie che lanciano i dadi, quando si tratta di decidere cosa comminare per le varie penalizzazioni…
P.S.: quindici giorni di pausa e poi a Las Vegas. Cara corte dei gufi, portati avanti!
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Immagini: Scuderia Ferrari – F1TV