Ferrari continua a nutrire il medesimo obbiettivo: vincere. Round n°21 della F1 targata 2024, Gran Premio del Basile a Interlagos. Una sola sessione di prove libere, in quanto la massima categoria del motorsport abbraccia la quarta Sprint Race stagionale. Un format che limita il lavoro dei tecnici nell’arco del fine settimana. Sbagliare è vietato. Chi lo fa perde terreno in maniera considerevole, qualsiasi target nutra per il fine settimana. Ferrari bene, ma non benissimo. La rossa ha disputato in tutto 3 run. Il primo, con le gomme Medium, era dedicato allo studio del set-up.
Con le Pirelli a banda gialla abbiamo riscontato una certa instabilità all’apice e nel cambio di direzione sul giro secco. Un tendenza generale al sovrasterzo che alleggeriva il posteriore dell’auto che non riusciva a seguire bene l’anteriore della SF-24. Mentre sul passo gara, secondo run, le sensazioni sono in netto contrato in quanto, al netto del carico di benzina sconosciuto, le due rosse hanno rifilato circa 3 decimi alla super McLaren. Non possiamo prendere per oro colato questi dati. Ciononostante, l’handling delle Ferrari con tanta benzina a bordo era decisamente pulito e scevro da problematiche legate all’instabilità.
Per la terza e ultima sgambata, ambedue le vetture italiana hanno calcato l’asfalto con le mescole Soft, per godere dell’extra grip offerto dai compound cerchiati di rosso. Con gli pneumatici più morbidi del lotto, la Ferrari ha migliorato e non poco il suo rendimento. Va detto che nelle curve ad alta velocità è emerso una leggera carenza di rotazione però. Mentre nei tratti più guidati del tracciato brasiliano, parliamo del secondo settore, la guidabiltà dell’auto modenese era davvero buona. Front e rear stabili e reattivi in uscita e in inserimento combinato. Perfette le velocità di punta.
F1, GP Brasile 2024 Sprint Shootout Q1: Ferrari mostra stabilità sulle Medie
Ferrari doveva sistemare le altezze da terra. L’atteggiamento “bumpy” era da correggere per attaccare la pole. Non farlo significherebbe perdere parte del potenziale intrinseco della monoposto che resterebbe inespresso. Nella pausa sono arrivati dei ritocchi alla ride height e tra poco scopriremo se hanno funzionato. Nell’attese di andare nuovamente a commentare l’azione in pista diamo un’occhiata alle temperature dell’asfalto e relative condizioni climatiche: 22,6 °C la temperatura dell’aria, 44,5°C quella dell’asfalto. Umidità al 74%, 1,5 Km/h l’intensità del vento che soffia da sud est.
Entrambe le rosse pronte per scendere in pista. Montano un set di gomme cercate di giallo, le Medium per capirci. Il ciclo di isteresi è curato nei minimi dettagli. La pista è più fredda, sarà quindi importante capire come verrà gestita la deformazione del compound. I ferraristi spingono abbastanza, inseriscono la mode push in curva 14 e via full gas. Sainz va per funghi alla 10, dove soffre un importante sbandamento che lo costringe a correggere la traiettoria della vettura perdendo tempo. Il monegasco invece è abbastanza pulito, chiudendo il giro senza particolari sbavature.
La sensazione è che le gomme non fossero attivate al meglio. Si procede ora con un doble cool, per poi riprovarci. Carlos parla di scarso grip, mente Charles non commenta. Nel seguente tentativo le cose cambiamo. Le mescole finalmente iniziano a funzionare come devono, elemento che si rispecchia nei riscontri cronometrici. Gli ingegneri di pista suggeriscono alcune correzioni da fare sull’handling, come ad esempio anticipare un pelo la frenata alla 1 per una percorrenza migliore al centro della “S di Senna“. Resta da capire come attivare al meglio le mescole quando verrà montata la Soft in Q3.
Nel tentativo succedevo Leclerc migliora, anche se commette una sbavatura alla 12 e prende del traffico nel T1. Anche Carlos migliora e si mette in scia al monegasco. In linea di massima possiamo dire che la maneggevolezza delle Ferrari è migliorata. L’apice viene raggiunto con più facilità e la piattaforma aerodinamica della SF-24 pare maggiormente stabile. Il team italiano passa il taglio senza problemi verso una Q2 dove si inizierà a fare sul serio anche a livello motoristico. Per questo vedremo che differenza potranno fare i cavalli della power unit 066/12.
F1, GP Brasile 2024 Sprint Shootout Q2: Ferrari
Ci risiamo. Ancora pista, ancora gomme Medium. Con le Pirelli cerchiate di giallo si torna a spingere forte e le rivoluzioni dei propulsori salgono. Sainz gira abbastanza pulito, meno Leclerc che mostra varie imprecisioni. Osservando il rendimento della rossa nel T2, si nota come faccia presenza un livello di carico al di sotto dell’ottimo. Per questo l’handling nei tratti più veloci come curva 6 non è ottimale. La stabilità nelle zone guidate c’è, si nota dalle traiettoria pulire dove le curve vengono chiuse senza problema. Nel primo settore ci sono dei problemi di traiettoria però.
Si nota una certa difficoltà in questa curva. Con ogni probabilità, ancora una volta la rossa sta soffrendo nell’attivazione delle gomme. Le SF-24 sembrano arrivare alla prima staccata quando la temperatura target non è centrata. Aspetto che limita il grip offerto della gomme. Mente Sainz resta ai box Charles è costretto a girare ancora per assicurarsi il passaggio. Monta sempre le medie, inizia il giro e, a metà del T2, viene avvisato che può alzare il piede e rientrare in garage. Una seconda parte della qualifica che ha messo in luce alcuni limiti della rossa.
F1, GP Brasile 2024 Sprint Shootout Q3: Ferrari
Ci siamo, eccoci giunti al momento della verità. Possiamo confermare che il tema pneumatici non sta aiutando le due vetture di F1 italiane. La tendenza della Ferrari è quella di aver un’attivazione più lenta rispetto a McLaren e Red Bull. Tuttavia non è solamente un fattore di gomme. I ferraristi sono pronti per scendere in pista. Per l’unto run della Q3, come detto le due SF-24 montano un treno di coperture cerchiate di rosso. I motori si accendono gli alfieri della rossa tornano a calcare l’asfalto di Interlagos. La cura del warm-up è totale.
Vedremo quanto lo step successivo nelle coperture sarà in grado di rendere per le auto italiane. Le due tornate dei ferraristi sono in linea generale abbastanza pulite. Anche con le Soft restano il imiti suddetti con le calzature medie. I piloti sono soddisfatti del rendimento, consapevoli che di più non potevano fare. Il T1 pesa nell’economia del giro, in quanto i ferraristi erano costretti a ritardare l’apice per mantenere composta la vettura nel cambio di direzione. Nel complesso, Ferrari, non ha ancora trovato un compromesso con il bilanciamento della monoposto.
Leclerc si aggiudica una terza posizione, a due decimi e mezzo dalla McLaren. Sainz invece è solo quinto, dietro a Verstappen, pagando un decimo al compagno di squadra. La messa a punto della vettura italiana è buona, ma il compromesso non è ottimale. Serviva forse più tempo alla Ferrari per rifinire un set-up dalle buone potenzialità ma non sfruttato appieno. I punti si prendono in gara, però. Domami nella F1 Sprint la possibilità di lottare ci sarà. Poi, prima della qualifica per la corsa domenicale, ci sarà anche il tempo per sistemare la mesa a punto in vista della sessione più importante del weekend.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv