Leclerc e Sainz, assieme in F1 da quattro annate oramai. Spesso la critica si basa su luoghi comuni che faticano a essere eradicati dalla mente di osservatori e addetti ai lavori. Un’etichetta che viene appiccicata sul malcapitato di turno che nonostante l’evidenza dei fatti fa fatica a scrollarsi di dosso. Una di queste riguarda Charles, unanimemente considerato pilota di velocità pura seconda a nessuno ma ancora immaturo per poter lottare per la corona iridata. Quando tale l’opinione viene pronunciata da un pilota di discreto successo nella massima categoria come Coulthard, la conclusione lascia attoniti.
Lo scozzese ha paragonato il pilota monegasco un cucciolo che ogni tanto fa la pipì sul tappeto. Tuttavia, secondo l’ex pilota Red Bull, se Leclerc riuscirà a eliminare quei piccoli errori, la F1 entrerà un una nuova era d’oro. Un’allegoria infelice per marcare la differenza tra Max Verstappen e il pilota della Scuderia Ferrari. Come accennato all’inizio dello scritto il pilota del Principato di Monaco è considerato ancora incline all’errore e non ancora capace di prendersi il team sulle spalle nei momenti di difficolta diventando passeggero dei malesseri della propria scuderia.
In realtà un’analisi lucida e super partes dovrebbe tenere in considerazione diversi fattori. In primo luogo, nei 144 GP disputati col Cavallino Rampante. quante volte il mezzo è stato realmente competitivo ai massimi livelli? Probabilmente in poche circostanze rispetto a quelle in cui il monegasco ha colto il successo o si è piazzato a podio. Questa stagione, Leclerc ha messo in mostra una maturità superiore alle passate, specie nella visione di gara. Grazie alle qualità della SF-24, un progetto tecnico votato a una migliore gestione degli penumatici Pirelli, Charles ha potuto dimostrare di saper cambiar pelle.
Basti pensare che nel 2024 ha colto solo tre pole, malgrado sia considerato uno dei migliori interpreti del giro secco. Delle tre vittorie stagionali, l’unica ottenuta con partenza dalla prima casella dello schieramento è stata quella tra le strade di casa del Principato di Monaco. Le altre due, a Monza e Austin, sono state conquistate partendo dalla seconda fila attraverso l’eccellente gestione dei battistrada. Il capolavoro di Monza, in cui Leclerc è stato capace di effettuare un solo pit stop effettuando uno stint di ben 37 giri su gomma hard, strategia ritenuta perdente anche dal fornitore degli pneumatici.
Il pilota classe 1997 è alla settima stagione nella classe regina ed è nel pieno della maturità tuttavia i suoi risultati, come per tutti i driver, sono legati alla competitività del mezzo. Negli scorsi anni Leclerc ha spesso commesso un errore: cercare di compensare esclusivamente con il piede sinistro la mancanza di competitività del mezzo. Oggi è un pilota consistente che cerca di massimizzare il potenziale della monoposto e accetta, anche se con fatica, i risultati non consoni rispetto al suo talento.
F1, Leclerc pilota completo e la concorrenza di Hamilton gioverà
Lo scritto non ha la pretesa di prendere le difese del pilota della Scuderia Ferrari, in quanto i risultati in pista sono sufficienti per comprenderne il talento e il potenziale ancora inespresso. Parliamo di un pilota secondo a nessuno sul giro secco, abile nel corpo a corpo e ora in grado di avere una visione di gara che lo rende molto competitivo anche nelle battute finali della gara. Sarebbe riduttivo dire che al monegasco manca solo il mezzo, perché questa conclusione non corrisponde alla realtà. E’ vero che la rossa non ha mai realizzato un’auto in grado di competere per il successo durante un’intera stagione.
Tuttavia nel periodo di coabitazione con Carlos Sainz non è riuscito mai a demolire la concorrenza interna del pilota iberico. Per quanto consistente e ottimo manico, il pilota spagnolo non è un fuoriclasse e, sulla carta, tra i due non ci sarebbe dovuta essere storia. Per tale ragione l’arrivo di Lewis Hamilton alla corte di Maranello è una grandissima opportunità: mettere a tacere definitivamente la critica riuscendo a battere la leggenda della categoria che, tuttora, è uno dei pochi piloti in grado di rivaleggiare con il punto di riferimento della F1: un certo Max Verstappen.
Alcuni tra i piloti più forti della storia della F1 hanno zittito i loro detrattori, solamente quando il mezzo è stato all’altezza del proprio talento. Basti pensare a Mika Hakkinen che vinse la prima gara dopo 99 Gran Premi disputati, e conquistato il titolo piloto dopo otto stagioni dal debutto e ben 115 gare messe assieme, quando in calendario c’erano “appena” sedici eventi. Leclerc è un ragazzo sveglio e in quanto tale ha accolto l’arrivo di Hamilton con gioia, poiché è consapevolezze avendo la meglio sull’epta campione del mondo, gli verrà riconosciuto lo status di top driver con o senza titolo mondiale.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: McLaren – F1TV