McLaren era la favorita nel round numero 23 della F1 targata 2024. Alla vigilia, dire qualcosa di diverso sarebbe stato errato. Tuttavia, durante le Fp1, si era accesa una buona speranza: Ferrari aveva mostrato un ritmo davvero ottimale, con un adattamento alla pista, nelle prime prove libere, che aveva stupito un po’ tutti. Leclerc, con il nuovo fondo sperimentale si era rivelato super competitivo, mostrando un livello di aderenza davvero strepitoso. Più in difficoltà Sainz, che aveva sofferto alcuni problemi legati al traffico e a un adattamento alla monoposto non certo perfetto.
Per questa ragione, la speranza del Cavallino Rampante di poter lottare a tu per tu con il team di Woking era concreta. Addirittura, si pensava di poter ambire alla pole durante la prima delle due qualifiche del fine settimana qatariota. E invece, ancora una volta in stagione, arriva la doccia fredda. Le temperature ambientali si abbassano e con esse quelle dell’asfalto. La gestione delle gomme diviene più complicata e Ferrari non riesce a reagire al contesto. Risultato? Una SF-24 incapace di ottenere un buon livello di grip, che si perde proprio sul più bello nella SQ3. Il patatrac è servito.
C’è poi da considerare un altro aspetto. McLaren si è dimostrata molto abile nel prevedere tale scenario e, d’accordo con i piloti, il team ha apportato delle modifiche alla messa a punto delle auto. Una mossa nemmeno presa in considerazione da Ferrari, che confidava in una buona gestione termica degli pneumatici per garantire l’aderenza necessaria a sprigionare tutto il potenziale delle vetture italiane. Osservando l’andamento della qualifica sprint, sin dalla SQ1 era evidente che la MCL38 fosse in buona forma, capace di attivare le gomme e mantenere una temperatura target ideale lungo l’arco del giro con le Medium.
Al contrario, il team di Maranello ha faticato fin da subito. Una mossa per correggere la situazione è arrivata: ci riferiamo alla warm-up strategy, un provvedimento che, però, non ha funzionato e ha finito per confondere piloti e muretto box. Un quadro che si è manifestato in modo evidente con le gomme rosse. McLaren, pur non perfetta, ha gestito meglio questa situazione, mentre Ferrari si è trovata a combattere con un sottosterzo che, in uscita dalle curve rapide, si trasformava in un evidente eccesso di rotazione.
F1, Gp Qatar 2024: McLaren poteva fare meglio. Obiettivo doppietta nella Sprint Race
Il gruppo di lavoro della McLaren che opera in pista ha dimostrato, ancora una volta, una notevole scaltrezza nel correggere situazioni non ottimali. Una caratteristica che si è portata dietro sin dalle prime gare della stagione. Certo, non sempre ci è riuscita, ma le volte in cui ha ribaltato la situazione sono diverse. Le due MCL38 hanno così mostrato un bilanciamento della piattaforma aerodinamica più che adeguato, esattamente il contrario di quanto fatto dalla rossa. Questo risultato è stato ottenuto grazie a un utilizzo efficace delle coperture, che ha permesso ai piloti di mantenere un handling pulito ed efficiente.
L’anteriore delle vetture color papaya era preciso e, nelle curve rapide della pista del Qatar, così come in quelle più tecniche, veniva seguito come un’ombra dal retrotreno, senza la presenza di fastidiosi snap nei trasferimenti di carico che potevano limitare la prestazione velocissima a centro curva. C’è poi una considerazione da fare, per correttezza di informazione. Va infatti detto che, anche per la McLaren, la Sprint Qualifying non è stata di certo una passeggiata di salute. Al contrario, è stato necessario tutto l’impegno del caso per ottimizzare il rendimento in uno scenario comunque piuttosto delicato.
Oscar Piastri e Lando Norris, come accennato in precedenza, avrebbero potuto fare di più, loro stesso lo hanno confessato davanti ai microfoni della F1. Questo considerando che la Mercedes di George Russell si è inserita tra i due e, per soli sessantatré millesimi, non ha ottenuto la partenza dalla palo. Una W15 che ancora una volta ha sfruttato le temperature a suo favore. L’australiano, terzo al termine della qualifica, si è comunque dichiarato mediamente soddisfatto della prestazione offerta a bordo della sua vettura. D’altra parte resta nella lotta al vertice.
Tuttavia, sebbene accetti il risultato ottenuto, il ventitreenne originario di Melbourne è consapevole di non aver dato il massimo. Al suo miglior tentativo manca qualcosa, a causa di un paio di sbavature commesse nel terzo settore, dove le gomme erano in leggero overheating e non gli hanno concesso di estrapolare il rendimento massimo a bordo della MCL38. La fiducia per la mini gara da 100 km resta comunque molto alta, poiché Oscar non esclude affatto la possibilità di vincere. Decisamente più contento Norris, che oggi alle 15:00, ora italiana, scatterà dalla pole position.
Il britannico aveva voglia di riscatto dopo il weekend in Nevada, contesto che lo ha visto soffrire non poco, anche per via del problema patito alla power unit. Lando sapeva che la MCL38 gli avrebbe offerto la possibilità di essere molto rapido, e malgrado le Fp1 non siano andate nel verso giusto, elogia il team per l’ottima capacità di reazione. La concreta possibilità di dare la prima mazzata alla Ferrari si palesa. Una doppietta nella Sprint Race avvicinerebbe parecchio il titolo costruttori. Come dicevamo nella nostra anteprima dedicata, la McLaren ha tutti per vincere. Deve solo farlo…
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: McLaren– F1Tv