domenica, Dicembre 22, 2024

F1, McLaren: onestà base dei successi. Il meglio deve ancora arrivare

McLaren è rinata in F1 sotto la presidenza di Zak Brown. Quando lo statunitense ha messo piede a Woking, nulla funzionava. Il team non aveva una struttura vera e propria e galleggiava a centro classifica. Per di più, le strutture della scuderia erano davvero obsolete e necessitavano aggiornamenti. Ci riferiamo principalmente alla galleria del vento e al simulatore. L’americano ha investito, e non poco, per migliorare l’organizzazione. Emolumenti tirati fuori di tasca propria, visto che gli sponsor latitavano, spaventati da un ritorno economico tutto tranne che congruo.

Anche l’atmosfera all’interno della squadra non era per nulla buona, con una piccola parte dei dipendenti sul piede di guerra, non contenti della loro traiettoria professionale all’interno della squadra. Un contesto dove i litigi lavorativi non mancavano. In pratica, un team allo sbando che di mitico aveva oramai solo il nome e la storia. In molti ipotizzavano un declino in stile Williams, sino a quando, appunto, è arrivata la proprietà a stelle e strisce. Un mandato che, durante le prime annate, non sembrava funzionare poiché nessuno era in grado di fornire le giuste indicazioni.

Come primo provvedimento, Brown ha provveduto in prima persona a potenziare la situazione commerciale. Ciononostante, vendere il progetto di una scuderia sulla base del passato non era di certo facile. Proprio per questo, gran parte degli investimenti si è concentrata sul livello tecnico. L’obiettivo era quello di rendere la vettura il più veloce possibile, perché con risultati migliori anche le partnership economiche sarebbero arrivate di riflesso. Per rendere fattuale tale contesto servivano figure chiave, individui che potessero portare una ventata di aria fresca e la necessaria esperienza utile a progredire.

McLaren F1
Zak Brown (McLaren) CEO della storia scuderia di Woking – GP Singapore 2024

A quanto pare erano solo una cinquantina i dipendenti a creare problemi. Il resto delle risorse umane era pronto a dare una svolta, a scollarsi di dosso la ruggine e ripartire. Le tempistiche non erano di certo rapide: in F1 non si cambia traiettoria dall’oggi al domani. Finalmente, però — la storia stessa lo racconta — a metà della scorsa stagione tutto è cambiato. Un salto di qualità netto, primo tassello verso una risalita diretta verso il vertice che, allo stato attuale delle cose, dopo annate spese ad annaspare, vede McLaren come la scuderia di riferimento della massima categoria del motorsport. Chapeau.

F1, McLaren: la “mossa inattesa” che ha prodotto il cambio di passo

Sino a poche stagioni fa, l’idea di mettere a capo della gestione sportiva un tecnico non era poi così gettonata. E invece, poco a poco, in maniera lenta ma progressiva, la massima categoria del motorsport si è convinta che potesse essere una mossa giusta. McLaren aveva il tedesco Andreas Seidl in questo ruolo. Non possiamo dire che il suo lavoro fosse sbagliato o che non abbia contribuito al rilancio della scuderia. Tuttavia, lo stesso tedesco è stato il primo ad abbandonare la nave alla prima offerta utile. Ci riferiamo all’abboccamento di Audi, sul quale il teutonico non ha battuto ciglio.

Peccato che la sua avventura con il colosso dei cinque anelli non sia realmente mai iniziata, in quanto Seidl è stato gentilmente incoraggiato ad abbandonare il team, lasciando il posto a Binotto, altro individuo con un passaporto tecnico, da motorista nel suo caso. McLaren ha deciso di fornire pieni poteri a un ex ingegnere di pista che aveva lavorato in Ferrari seguendo Fernando Alonso. Parliamo dell’italiano Andrea Stella. Per Zak, la mossa più importante per il team è stata proprio questa. Il tecnico originario di Orvieto ha sorpreso un po’ tutti per la capacità di dirigere la squadra unitamente alle sue competenze.

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Andrea Stella, team principal della storica scuderia McLaren – GP Olanda 2024

L’onestà intellettuale di Stella ha vinto su tutto. Nel 2019 non si sentiva pronto per questo incarico. Ci ha lavorato su sino a divenire un vero e proprio punto di riferimento. E pensare che Ferrari lo ha lasciato andare via senza intuirne le potenzialità. Davvero un grande peccato. Avrebbe fatto comodo un personaggio del suo calibro alla rossa. Ciò malgrado, a Maranello non avrebbe goduto della libertà fornita da Brown, e proprio questa è una delle chiavi del suo successo. Come primo incarico, Stella ha riorganizzato il livello dirigenziale, mossa utile per estrapolare tutto il rendimento possibile dal team di lavoro.

Ricorderemo senz’altro la presentazione della McLaren MCL60, nel febbraio del 2023. Momento in cui l’ex ferrarista non si è nascosto dietro un dito. Zero proclami e un atteggiamento volto alla correttezza di pensiero, di chi sa riconoscere lo stato delle cose scevro da paure o ripercussioni. Ai nastri di partenza dello scorso mondiale, la vettura non era un granché e Andrea lo ha detto chiaramente. Inoltre, aveva aggiunto che sarebbero serviti diversi mesi per vedere i primi risultati. Così è stato, in quanto in piena estate è arrivato il primo grande pacchetto di aggiornamenti.

F1, McLaren: il meglio deve ancora arrivare

Un update che ha cambiato radicalmente volto alla monoposto britannica. La parola data è stata mantenuta. McLaren si è letteralmente trasformata e la progressione prestazionale messa in pista ha mostrato una curva di apprendimento strepitosa. Un contesto che ha spinto il team talmente in alto che, in questo momento, quando mancano ancora tre Gran Premi e una Sprint Race al termine della campagna agonistica di F1 targata 2024, la storica scuderia inglese si trova in testa al mondiale costruttori. Sono 36 le lunghezze di vantaggio sui rivali storici della Ferrari.

Il favore del pronostico gioca a loro favore. Inutile sostenere che il team di F1 “avvolto” dal color papaya debba concludere il proprio lavoro e laurearsi campione del mondo. Non riuscirci sarebbe davvero assurdo, considerando il dominio tecnico messo in piazza dalla gara di Miami. Per concludere questo racconto, vale la pena menzionare un fatto importante che racconta il futuro. Brown ha detto più volte che la squadra si trova più avanti di quanto pensassero. Le più rosee aspettative sono state superate, e forse è proprio per questo che la squadra si è fatta trovare più di una volta impreparata.

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la nuova galleria del vento McLaren

L’esecuzione del fine settimana di gara è risultata spesso imperfetta e parecchi punti sono stati gettati alle ortiche. Un dato di fatto incontrovertibile. Ma Brown non ne fa un problema e pensa al futuro, considerando che l’attuale vettura di F1 nasce ancora nella vecchia galleria del vento. Per tale ragione, le cose non possono che migliorare: questo il pensiero dello statunitense. Al di là di come andrà questa stagione, il target è ormai molto alto, perché McLaren ha la chiara intenzione di aprire un ciclo vincente e tornare ai fasti del passato, accumulando titoli iridati. Occhio…

Autore: Zander Arcari – @berrageiz 

Immagini: McLaren – F1Tv


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