Verstappen vince con merito il Gran Premio del Brasile, tappa n°21 della F1 targata 2024. Ci sono piloti in grado di realizzare imprese sportive a dispetto della razionalità e dell’emotività dettata da un mondiale improvvisamente in bilico. Come se non bastasse, Max era tornato nel mirino della FIA. per la sua condotta di guida spregiudicata che ha contraddistinto la sua carriera nella massima serie fin dagli esordi. Ci voleva una grossa dose di ottimismo per sperare di non uscire dal weekend di Interlagos con un gap ancora più esiguo nei confronti di Lando Norris.
La prestazione del tre volte campione del mondo è andata ben oltre la speranza. Su uno dei tracciati prediletti dalla talento di Hasselt, nelle condizioni in cui il fuoriclasse può fare ancora la differenza, il figlio di Jos ha dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, che appartiene a un’altra categoria. Sarà indigesto ai più, al limite della scorrettezza in diversi frangenti, ma quando guida in modo così sublime una vettura di F1 si assiste estasiati al compimento di un capolavoro sportivo. Sbalordisce la capacità di Verstappen di non accontentarsi, malgrado il suo rivale al titolo fosse già stato sconfitto da sé stesso.
La gara di ieri è stata la miglior risposta anche per alcuni addetti ai lavori che, in modo gratuito, hanno messo in discussione il valore aggiunto dell’asso dei Paesi Bassi. Vista dall’on-board della monoposto numero 1, la corsa sembra più un gioco di simulazione che realtà, con avversari superati come birilli sin dalla partenza. Nelle grandi imprese c’è sempre una quota di fortuna. Max ha beneficiato e non poco dell’assurda entrata ai box di Leclerc, che era riuscito a resistere agli attacchi del suo eterno rivale, e dell’errore marchiano di Colapinto in regime di Safety Car.
Questo incidente ha obbligato la direzione gara a esporre la bandiera rossa e a fornire un cambio gomme gratuito a Verstappen e ad altero piloti, che nel frattempo non si era fermato ai box, nonostante sul tracciato di Interlagos si fosse abbattuto un temporale. Per chi ha avuto la fortuna di assistere in prima persona alle gesta di Michael Schumacher, sicuramente avrà notato la medesima voglia di surclassare i rivali, realizzando per ben 17 volte il giro più veloce della gara quando non c’era alcun bisogno di prendersi rischi. Il Kaiser diceva che guidare al limite era l’unico modo per mantenere la concentrazione.
F1, Verstappen come Senna, Schumacher e Hamilton
Dopo 10 Gran Premi di F1 a digiuno, Red Bull è tornata a vincere grazie alle condizioni atmosferiche favorevoli e a un fuoriclasse che è riuscito a isolarsi dal reset organizzativo del suo team. Ora, il leader della classifica piloti ha un vantaggio di ben 62 punti su Lando Norris, quando mancano tre gare (più una sprint) ancora da disputare, che metteranno in palio appena 86 punti. Grazie all’elaborazione realizzata dal computer scientist e amico Stefano Minopoli, su un totale di 17.752.500 scenari possibili, Verstappen ha il 99,9918% di possibilità di aggiudicarsi il titolo piloti.
Sia per il peso specifico che per la penalizzante posizione di partenza, quella di ieri può essere considerata la vittoria più esaltante della carriera del pilota classe 1997, che conquista la sua vittoria numero 62 nella terra di Ayrton Senna, nelle condizioni atmosferiche predilette dalla leggenda carioca. Tra i piloti in attività, può contare su un rapporto successo/gran premi disputati più alto, di poco superiore al 30%. E pensare che alcuni addetti ai lavori nostrani, faticano a ricordare cinque vittorie fuori dal comune del campione olandese.
In alcune circostanze bisognerebbe togliersi il cappello e applaudire. Senza aggiungere altro. Un gesto significativo come fatto in modo cavalleresco attraverso i canali social dai due mostri sacri della categoria in attività, i veterani Lewis Hamilton e Fernando Alonso, che hanno conquistato nove mondiali di F1 in due. Questo sigillo consente a Red Bull e al suo top driver di guardare oltre il 2024. All’interno di questo ragionamento va fatta una precisazione, però, utile per dare uno sguardo al futuro del pilota olandese in base al rendimento del suo team.
Pensando al prossimo anno è evidente che, se la scuderia di Milton Keynes non riuscirà a effettuare un salto prestazionale atteso da tempo nell’attuale stagione di F1, anche un campione del calibro di Verstappen non potrà competere nell’arco di un intero campionato. Pensando al livello di McLaren e alla Ferrari che potrebbe riproporsi ai livelli espressi nelle ultime gare sin dal primo Gran Premio della prossima stagione, Leclerc e lo stesso Hamilton potrebbero essere ossi molto più duri dell’arrendevole Lando Norris. Il prossimo step è la conquista matematica del titolo; il 2025 per il momento può attendere.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Oracle Red Bull Racing