Ferrari partiva con grande speranza di potere recuperare su McLaren. In F1 nulla e scontato è la gara odierna, se ancora ce ne fosse bisogno, lo ha sottolineato a caratteri cubitali. Tutti i piloti di testa sono partiti con la gomma gialla, mossa per facilitare la gestione gomma nel primo stint e cercare di allungarlo il più possibile. L’obiettivo, era infatti quello di effettuare un unico stop. Sapevano però quanto sarebbe stato difficile attivarle le mescole prima della partenza, con un unico giro di preparazione. Alla prima Safety Car nessuno ha reagito, ovviamente.
Nelle prime tornate, i tre piloti di testa hanno spinto molto alzando decisamente l’asticella. Verstappen, cercava infatti di creare un gap di sicurezza, con Norris subito dietro che invece tentava di rimanere entro i 2 secondi di distacco. Max ha inoltre concentrato il lavoro sul cercare di salvare più gomma possibile, risparmiando molto le mescole medie nel terzo settore, nella speranza di allungare lo stint. Dal muretto gli riferivano che stava salvando di più rispetto alle due McLaren e per questo ha accelerato di lì a poco. Durante il corso dello stint, ha sofferto un leggero sottosterzo, similmente a ieri.
Ecco perché nel secondo ha concordato l’aumento di incidenza sull’ala anteriore. Prima di 1 solo “click”, poi di 2. Ciononostante la carenza di rotazione ha continuato a fare presenza. Dal lato McLaren, invece, il muretto ha confermato a Lando che sino al giro 20 le mescole stavano seguendo il modello costruito durante il weekend. Per cui, pur spingendo molto, le coperture hanno mostrato il comportamento previsto e conosciuto. Una situazione diversa rispetto a quello che la Red Bull ha descritto con Max. Verso il giro 21, l’olandese ha cominciato a diminuire il tyre management, seguendo l’ordine del pit wall.
In Ferrari si sono concentrati molto sulla gestione delle quattro gomme, giro per giro, lavorando su curva 12. Una piega che è stata considerata strategica per il tyre management. Il loro laptime era decisamente più alto rispetto a McLaren e Red Bull, ma sono comunque riusciti a gestire bene le temperature e il degrado generale. I due ferraristi sono rimasti vicini alla McLaren di Piastri, sul quale stavano basando la strategia. Solo nella seconda parte dello stint, come si può vedere dal grafico, Leclerc è riuscito ad avvicinarsi al pilota australiano.
Russell ha trovato una certa stabilizzazione delle temperature durante lo stint, ma il leggero sovrasterzo ha contribuito a consumare maggiormente la gomma compromettendola a livello termico. Hamilton, invece, aveva più graining sul front-end, anche a causa di un bilanciamento molto più difficile e carente sulla W15 numero 44. George è stato quindi il primo a effettuare lo stop tra i piloti del gruppo di testa. Dal muretto chiedevano spesso un aggiornamento sulla fase della gomma. A meno che non ci fosse qualcosa di anomalo, però, i piloti rispondevano tramite il volante.
Al giro 30, le gomme della Ferrari erano in buono stato e all’interno della finestra termica corretta. Di conseguenza, via radio hanno riferito che le pressioni erano in linea con i valori target ottimali. Hanno inoltre comunicato ai piloti che erano ancora sul Piano A, che con molta probabilità prevedeva un’unica sosta. La mescola Medium mostrava una fase di graining che andava dimezzata per evitare la fase calante dove il grip diminuiva. Con la Safety Car per i detriti in pista la finestra di pit–stop era aperta. Leclerc ha sostituto le gomme approfittando della situazione, passando Piastri che aveva pittato al giro prima.
F1, GP Qatar 2024: Ferrari in difficoltà nell’attivazione delle gomme Hard
Anche Russell è andato in difficoltà avendo effettuato la sosta ancora prima, mentre quasi tutti ha dimezzato il tempo di pit-stop. La gomma bianca, secondo le informazioni delle scurire, si comportava in modo simile alla Medium eccetto per la fase di attivazione. Verstappen ha fatto un lavoro perfetto sulla gomma Pirelli a banda gialla. Con le gomme Hard nel secondo stint si dovevano fare meno giri rispetto alla Media, rendendo l’unico stop la strategia ideale per tutti. Tuttavia, questa mescola presentava alcuni problemi all’anteriore ed era abbastanza incline al graining.
Anche la Ferrari ha faticato a trovare temperatura, soprattutto prima della ripartenza. Dal box hanno suggerito di massimizzare il gas ovunque fosse possibile. Hanno chiesto di andare a saturazione per generare temperatura nella gomma. Al restart dopo la Safety Car, Leclerc era in difficoltà e Piastri lo ha attaccato, ma il monegasco è stato perfetto nella guida, riuscendo a tenerlo dietro. La seconda SF ha ulteriormente complicato il mantenimento del target sulle coperture, specialmente sull’anteriore. Dalla dashboard si vedeva che le temperature erano ben sotto il livello ottimale.
Il secondo restart della Ferrari è stato più solido però, con un uso migliore della parte elettrica. Norris ha provato a insidiare Verstappen nei primi giri, ma non aveva le gomme nella finestra di utilizzo ottimale, permettendo a Max di costruire un margine abbastanza facilmente. Il quattro volte campione del mondo di F1 ha gestito in modo eccellente la fase di graining, già nel primo stint. Dal team sono arrivati i complimenti una volta analizzata l’usura della mescola. La penalità di 10 secondi per Lando ha poi compromesso completamente la sua gara, ritrovandosi ultimo.
La gara di Leclerc è stata tutta in difesa su Piastri per mantenere la seconda posizione. Nei giri finali, Ferrari ha fotocopiato i tempi dell’australiano sino al traguardo. Dal punto di vista strategico, è stata una corsa relativamente semplice. I team hanno dato priorità assoluta alla gestione delle mescole, lavorando attraverso diverse fasi ben distinte. Il Cavallino Rampante ha approcciato bene entrambe le mescole, e già questo ha fatto la differenza. Charles non ha mai cercato di seguire da vicino Verstappen e Norris, evitando di compromettere la vita utile degli pneumatici.
Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – Mercedes – F1Tv