Ferrari ha ottenuto un importante secondo posto con Leclerc. Nella F1 parliamo di un risultato frutto di una strategia ben calibrata al Gran Premio del Qatar. Il monegasco ha gestito la prima parte della gara con parecchia prudenza, riservando il più possibile le coperture, per poi spingere al massimo nella fase finale dello stint. L’idea non era sua ma della squadra, che ha obbligato ambedue “i Carlo” ad adottare questa strategia. Max Verstappen, dominatore assoluto del weekend, ha mostrato un passo gara irraggiungibile, ma il piazzamento di Charles mantiene vive le speranze per il mondiale costruttori.
Norris, unico avversario capace di insidiare Verstappen, è stato penalizzato per non aver rallentato sotto bandiera gialla. Errore che ha compromesso fortemente il suo risultato. I commissari hanno avuto un impatto significativo sullo svolgimento della corsa . La decisione di non adottare una Virtual Safety Car per rimuovere i detriti del retrovisore della Williams di Albon ha causato forature, sia a Hamilton che a Sainz, alterando il corso dell’evento. Questo episodio ha sollevato polemiche, in quanto è stato visto come un errore che potrebbe influire sulla lotta per il mondiale.
F1, Gp Qatar 1° stint: Ferrari sfrutta la media a fine stint. Velocità a centro curva migliore in T5 e T9
Passando ai dati nel primo stint, corso su gomma media, possiamo facilmente capre come Verstappen e Norris fossero pressoché imprendibili dal resto del gruppo. Il ritmo imposto dal tandem di testa era di circa tre decimi più veloce di quello mantenuto da Leclerc. Il campione del mondo faceva la differenza su Norris principalmente nei primi due settori, sfruttando la fase di uscita curva. Dalla telemetria che viene proposta a seguire, si osserva come la linea tratteggiata arancione, relativa al distacco medio di Lando, scenda in fase di frenata e salga in accelerazione.
Questo significa che l’inglese ha privilegiato la fase di ingresso curva, dove tuttavia non recuperava ciò che perdeva in uscita e nei rettilinei. Inoltre, Norris eseguiva molto fuel saving prima di curva 4, dove giungeva con 7 km/h in meno rispetto a Max. Il britannico era forte nella parte conclusiva del circuito, specie tra la curva 12 e 15, dove recuperava circa 0.15’’. Per Ferrari, entrambi i piloti hanno erano costretti a un inizio di gara molto conservativo. Una mossa necessarie per evitare i problemi con le temperature della pista, hanno indotto il muretto a eseguire questa strategia.
Come spiegato dal team principal Vasseur, la fase di introduzione della Pirelli a banda gialla era molto difficoltosa per la rossa. Tuttavia, questa condotta preventiva ha assicurato ad entrambi i piloti più grip nella parte finale dello stint, dove risultavano i più veloci dopo Norris e Verstappen. Esaminando nello specifico la condotta del monegasco nella prima parte, si nota come il divario maggiore rispetto a Verstappen maturasse in trazione. Nello specifico, si tratta di curva 1, 6 e 7, curve medio-lente che richiedono una vettura bilanciata nel combinare gas ed angolo volante.
Charles era il più veloce in curva 5 e 9, dove il periodo in appoggio è minore. Inoltre, il ferrarista eseguiva in tutte le curve la tattica del “trailing throttle“, non andando mai ad alzare completamente il piede dal pedale dal gas. Parliamo di una tecnica che il ferrarista usa spesso, per favorire la rotazione della monoposto tramite il retrotreno. Prima parte di gara complicata anche per i due piloti della Mercedes. Russell, in terza posizione, pagava più di 8 decimi al giro rispetto a Verstappen, e proprio per questo è stato costretto ad anticipare il suo pit-stop a causa del degrado gomma eccessivo.
Similmente, alle spalle della Ferrari, anche Hamilton non ha mai trovato ritmo con lo pneumatico a banda gialla, girando un secondo più lento dei top driver. Il 7 volte campione del mondo di F1 è stato rallentato da Sainz nei primi giri, palesando problemi di grip già dal sesto passaggio. Lewis non riusciva a mettere temperatura sulle mescole a causa del bilanciamento non effettivo della sua monoposto. L’assetto scelto lo costringeva a rallentare maggiormente a centro curva ed essere conservativo in uscita, particolarmente nei tratti medio-veloci della pista qatariota.
F1, Gp Qatar 2° stint: Ferrari rapida sulla Hard, ma paga degrado a fine gara
Dopo l’ultima Safety Car, Max ha confermato di essere il più rapido anche con le gomme dure. L’olandese ha aperto da subito il divario con Norris e Leclerc, impostando un ritmo 4 decimi migliore rispetto al monegasco. Lando ha dimostrato di avere il passo per giocarsela, girando solamente un decimo più lento di Verstappen. Il pilota di Bristol ha recuperato velocemente la coda del gruppo dopo lo stop & go, arrivando decimo. Charles era il terzo più veloce in pista, sfruttando un migliore adattamento della SF-24 alla gomma Hard, che gli ha permesso di difendersi su Piastri.
Se avesse montato la Medium, come in molto hanno ipotizzato, avrebbe dovuto spendere diverse tornare per non distruggere le gomme. Lasso di tempo in cui sarebbe stato parecchio lento e di riflesso facile presa della McLaren di Piastri. Al contrario, se avesse spinto da subito con le mescole cerchiate di giallo, avrebbe sofferto una mancanza di aderenza data da una temperatura target non ideale. Per questo, saggiamente, Ferrari ha evitato di prendersi un altro rischi che, secondo in calcoli del remote garage, non avrebbe portato nessun tipo di vantaggio sul passo gara.
Il pilota del Principato ha subito un leggero drop sugli pneumatici nel finale dello stint, innalzando il suo ritmo negli ultimi 5 giri di gara. Sainz era bloccato alle spalle di Gasly, ottimo con un’Alpine in crescita. Il francese riusciva ad avvantaggiarsi nel settore centrale, dove portava più velocità in curva rispetto allo spagnolo, ed era migliore in trazione. Carlos si riavvicinava nell’ultimo settore, sfruttando una vettura più rigida e capace di generare una spinta aerodinamica maggiore. Questo però non bastava per tentare l’attacco sul francese sul rettilineo dei box.
Ferrari ha ottimizzato il rendimento in un fine settimana non favorevole. Come in Brasile, il team di Maranello ha dimostrato di essere cinico, estraendo il massimo. Mentre Norris si ancora una volta si è fatto prendere dalla foga, favorendo la rossa. In sostanza, un weekend che doveva decretare McLaren come campione del mondo, o rendere Abu Dhabi una mera formalità, ha invece ridato speranza alla storia scuderia italiana. Il team modenese a Yas Marina ha una sola opzione per riportare nella terra dei motori un titolo che manca da 16 anni: una doppietta, e sperare che nel terzo gradino del podio non ci sia una tuta color papaya.
Autori e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv