mercoledì, Dicembre 4, 2024

F1, Ferrari: strategia gomma media ultimo stint. Alto rischio inutile alla causa

Ferrari non ha vinto in Qatar. Tuttavia, l’appuntamento numero 23 del mondiale di F1 targato 2024 va in archivio con mezzo sorriso. Il Cavallino Rampante arrivava a Losail con tanta volontà, che però si scontrava con un layout non amico: un percorso arabo che strizzava nettamente l’occhio a McLaren e Red Bull. E, in effetti, le due scuderie in questione si sono dimostrate più preparate a livello tecnico. La squadra di Milton Keynes, a dir la verità, nelle prime e uniche prove libere ci ha capito poco o nulla. Un venerdì disastroso, con una qualifica deficitaria.

Pure il sabato era iniziato parecchio male, con il quattro volte campione del mondo di F1 che si è dovuto accontentare dell’ottava piazza, addirittura alle spalle della sorprendente Haas del tedesco Nico Hulkenberg. Poi è arrivato il “miracolo” tecnico, messo in atto dalla squadra di F1 austriaca: un cambio di messa a punto che ha trasformato la RB20 e permesso all’olandese di fare la differenza. Gran vittoria, meritata sul campo, battendo l’ingiusta penalità della FIA e il doppio gioco di George Russell. Per McLaren è andata un po’ al contrario, invece.

La doppietta nella Sprint Race lasciava presagire che la conquista del campionato costruttori potesse ormai risultare una banalità. Tuttavia, l’esecuzione della corsa domenicale ha reso vani gli sforzi della scuderia di Woking. Piastri è stato sfortunato, poiché la Safety Car ha favorito quasi tutti i piloti di testa tranne lui. Per quanto riguarda Norris, dobbiamo invece tirare ancora una volta le orecchie al britannico. Lando sostiene di non essere stupido e di conoscere le regole. E noi gli crediamo, ci mancherebbe. Fatto sta che non accorgersi della bandiera gialla è un grave errore che condanna la sua corsa.

Ferrari F1
le due Ferrari SF-24 di Charles Leclerc e Carlos Sainz durante il Gran Premio del Qatar edizione 2024

Poi ha eseguito una grande rimonta nell’arco di poco più di 10 tornate, raggiungendo la decima piazza con il punticino addizionale del giro veloce. Tuttavia la sua disattenzione costa troppo cara al team in testa al campionato. Un contesto che tiene vivo il sogno della Ferrari di acciuffare l’iride. Anche il team di Maranello, però, non è stato ineccepibile nel weekend qatariota. Nella prima qualifica non sono riusciti a far funzionare le gomme, e la Sprint Race è andata come sappiamo. Nella seconda sessione classificatoria hanno sistemato la questione pneumatici, tutto vero, ma il risultato è stato addirittura peggiore.

F1, Ferrari azzecca la scelta strategica di non passare alle Medium

Ferrari non nutriva grande ottimismo sulla distanza dei 300 km. Partiva dietro le due McLaren, e il passo della SF-24 non era sufficientemente buono per battere le MCL38 in pista. In più, ci si è messa la mala sorte. Ci riferiamo alla foratura lenta dell’anteriore sinistra sulla monoposto numero 55. La gomma si è desciappata, costringendo Carlos Sainz a percorrere mezza tornata molto lentamente per raggiungere i box. Lo spagnolo ha perso ovviamente terreno e, una volta tornato in pista, si è ritrovato in settima posizione. Per Leclerc le cose sono andate decisamente meglio, per fortuna.

Piastri ha effettuato la sua sosta prima dell’ingresso della Safety Car, impiegando il tempo stimato tra cambio gomme e percorrenza della pit-lane. Charles, invece, ha “pittato” in regime di doppia bandiera gialla, con un lasso di tempo minore che gli ha permesso di rientrare in pista davanti all’australiano. Poco dopo è arrivata la penalità “stop and go” di 10 secondi su Norris, e il ferrarista è salito in seconda posizione, alle spalle di Verstappen. Da lì in poi Max è scappato via, e Leclerc si è difeso alla grande da Piastri, che non lo ha mollato sino al traguardo. Un secondo posto che vale oro.

Ferrari F1
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-24 – GP Qatar 2024

A questo punto una domanda sulla strategia sorge spontanea: Ferrari poteva fare di più a livello tattico? Aveva la possibilità di puntare alla vittoria? Spieghiamoci meglio. C’era un’opzione che la rossa ha valutato, per poi scartarla. Leclerc, con la Safety Car in pista, poteva effettuare un’ulteriore sosta per passare alle gomme Medium, nel momento in cui il gruppo era costretto a transitare dalla pit-lane, per consentire ai commissari di ripulire la pista. E, in effetti, regolamento alla mano, la SF-24 numero 16 avrebbe potuto fermarsi in quel frangente.

Inoltre, analizzando i dati GPS relativi alla posizione in pista dei piloti, Leclerc avrebbe potuto anche mantenere la posizione su Piastri. Osservando il gap tra i due, si nota come il monegasco avesse un margine superiore ai 5 secondi una volta attivato il pit-limiter a 80 km/h. Considerando un tempo medio di sosta di circa 2,5 secondi, con Charles si potevano potute montare le Medium, avendo già rispettato l’obbligo di smarcare un compound diverso. Ciò gli avrebbe permesso di affrontare le ultime 21 tornate con un set di gomme più morbido e performante, in termini di ritmo.

Davanti ai microfoni dei media, Vasseur ha precisato che il muretto Ferrari ha valutato questa possibilità. Tuttavia il remote garage ha ritenuto più opportuno restare sulle Hard. Mossa condivisa dal resto del gruppo ad eccezione di Alonso, che però, pur potendo disporre delle coperture medie, di fatto non è riuscito a guadagnate posizioni in pista. Questa scelta ha precise fondamenta: fornire alla vettura di Charles le Pirelli cerchiate di giallo per l’ultimo stint di gara, voleva dire prestare molta più attenzione per attivare le gomme, dovendo realizzare una slow introduction

Ferrari F1
distacco su Piastri (McLaren) di Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) all’ingesso della pit-lane nel giro 36

I compound Hard possiedono una finestra di utilizzo più ampia. Questo significa che si poteva spingere maggiormente da subito, senza la paura di accorciare la vita utile dello pneumatico. Mentre con le Medium il rischio di farlo era altissimo, andando a scompensare le temperature senza prevenire “l’apertura del graining“. Dati alla mano, pensando alla Sprint Race e al 1° stint della gara domenicale, Ferrari ha dovuto realizzare un massiccio tyre management su diverse curve della pista, per le prime dieci tornate, per poi iniziare in maniera graduale ad abbassare il lap-time.

Una situazione del genere avrebbe messo in seria difficoltà il ferrarista, alzando alle stelle la percentuale di essere sorpassato da Oscar Piastri e perdere contatto nei giri successivi nei confronti dell’australiano, idem nei riguardi di Verstappen, senza avere poi la possibilità di far pesare l’extra grip della Medium nel finale. Per questo “scagioniamo” la Ferrari, convinti che in questo caso abbia preso la decisione corretta. Una strategia che è passata per conservativa/difensiva, ma in realtà era la mossa corretta da fare. D’altra parte è arrivato il podio, seconda posizione, che non era affatto scontato…

Autori e grafici:  Zander Arcari – @berrageiz – Marco Iurlandino 

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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