McLaren ha vinto il titolo costruttori e Ferrari, di riflesso, lo ha perso. Questo è successo nella campagna agonistica 2024. Il perché è abbastanza chiaro, pensando alle colpe della Rossa. Lo ribadiamo in maniera logorroica, dobbiamo ammetterlo, in tutti i pezzi dedicati al team italiano da parecchi mesi, oramai. Il discorso resta sempre il medesimo e ruota attorno all’incapacità mostrata dal gruppo di lavoro diretto da Enrico Cardile, ex direttore tecnico della scuderia di Maranello, relativa alla bontà degli aggiornamenti. Gran Premio di Spagna: l’inizio del disastro che azzoppa il Cavallino Rampante.
La squadra si presenta con una nuova versione dell’ala posteriore da medio-alto carico. Ma la novità più importante riguarda senza dubbio il fondo, una macro-componente decisiva per la generazione del carico aerodinamico. Quando si inserisce un elemento del genere, su una vettura che partecipa alla massima categoria del motorsport, serve una validazione in pista effettiva. Non è affatto semplice, infatti, capire subito se gli studi condotti in fabbrica, tra simulatore e galleria del vento, abbiano realmente prodotto una versione fattuale. Per questo, in Catalogna, il giudizio rimase sospeso.
Tra Austria e Gran Bretagna, tuttavia, le risposte arrivano perentorie. Il nuovo pavimento della SF-24 non funzionava a dovere. Generava parecchia instabilità di marcia, cancellando la caratteristica della Rossa che più piaceva ai piloti: la prevedibilità di comportamento della monoposto modenese. Tanto bouncing e, in linea generale, un’alta difficoltà nell’utilizzare le altezze da terra adeguate. Al Gran Premio di Ungheria è arrivata una “toppa”: una modifica preliminare per rendere questa componente più gestibile, in attesa di un fondo tutto nuovo che arriverà solamente in Italia, nella corsa di casa a Monza.
Nel mentre, sei gare in cui la SF-24 ha mostrato tutti i suoi limiti. Scenari competitivi in cui i “due Carlo” sono stati costretti a un adattamento costante che non ha prodotto nulla di buono. In questa parte del campionato, la Ferrari ha perso l’occasione di vincere il campionato costruttori. Inoltre, considerando il distacco finale di Charles Leclerc da Max Verstappen, parliamo di 81 lunghezze, pensare che il monegasco potesse provare a lottare pure per il mondiale piloti non era un’eresia. C’è poi un’altra questione che pesa sui risultati nei costruttori, dove la differenza finale è stata ben più piccola.
Ferrari poteva vincere i costruttori senza il Mini DRS della McLaren?
Al termine del paragrafo precedente, ci riferivamo alle diatribe inerenti alla regolarità della McLaren. Si torna, pertanto, sul discorso relativo all’ala posteriore. Una sorta di “mini DRS”, con il quale la MCL38 aveva la possibilità di mantenere un carico installato simile a quello della Ferrari, ma godere di un chiaro beneficio nei tratti ad alta velocità di percorrenza. In pratica, la resistenza all’avanzamento diminuiva grazie a una particolare aeroelasticità dell’elemento, che si apriva leggermente sulle rette con il DRS chiuso. Un vantaggio stimato di almeno 3/4 km/h di velocità massima. Mica poco…
All’interno di questo scenario ci sono due questioni, legate tra di loro, che fanno storcere il naso. E non solo alla Ferrari. La prima riguarda l’atteggiamento della FIA dopo la segnalazione della Red Bull. Tanto per iniziare, se la scuderia di Milton Keynes non avesse sporto reclamo, la MCL38 avrebbe continuato a utilizzare l’ala incriminata sino al termine del campionato. Questo ci fa capire la preparazione del corpo legislativo, che fa le leggi ma non è assolutamente in grado di farle rispettare. Inoltre, una volta accertata la dubbia regolarità, la Federazione Internazionale non ha punito McLaren.
Al contrario, gentilmente, ha invitato la squadra di Woking a mettere in pensione la specifica. Inoltre, tramite chi dirige a livello tecnico, l’ex Ferrari Nicholas Tombazis, ha fatto sapere che determinate casistiche passate non possono essere verificate e ha chiuso il caso. Mettere la polvere sotto il tappeto, in pratica. Questo l’atteggiamento della FIA. Creare un precedente del genere è parecchio rischioso in F1. Sì, perché una scuderia che resta impunita dà l’esempio alle altre che, in automatico, si sentiranno in diritto di utilizzare soluzioni borderline o scorrette, sapendo di restare impunite.
Ma il fatto più grave, secondo noi, riguarda la seconda questione venuta a galla con la rettifica del regolamento tecnico per l’anno venturo. Corpo normativo dove arriva un cambio che sembra fatto su misura, utile a cancellare la possibilità di riprodurre una soluzione simile o uguale a quella utilizzata dalla McLaren. Dal 2025, di fatto, il flap dell’ala mobile dovrà rispettare le medesime restrizioni inerenti alla deformazione della carrozzeria, nei momenti in cui il DRS non sarà attivo. Per essere ancora più chiari, il corpo normativo ha inserito una clausola tramite l’articolo 3.10.10.
Dovrà essere presente una distanza minima obbligatoria tra i due elementi dell’ala posteriore, quando il DRS non è attivo. Lungo l’apertura alare, i profili della specifica al retrotreno devono possedere una distanza minima compresa tra 9,4 e 13 mm. Un parametro che va applicato mentre il sistema non è attivo, con tanto di controlli della FIA grazie a uno strumento sferico calibrato, per garantire, prima delle sessioni ufficiali, la totale regolarità dell’elemento in questione. A questo punto, un quesito viene alla mente e ci fa riflettere non poco sulla faccenda.
Perché la FIA “banna” la soluzione McLaren, giudicandola quindi irregolare, mentre durante il campionato ha preferito sorvolare senza punire una scuderia che ha tratto benefici? Questo è il modus operandi? Possiamo parlare di mondiale sfalsato? Solo a Baku, dove il “Mini DRS” della MCL38 ha fatto la differenza, se togliamo 7 punti a Piastri (primo al traguardo) e li aggiungiamo a Leclerc (secondo al termine della gara), le due scuderie sarebbero arrivate a pari merito con 659 punti. Inoltre Ferrari avrebbe avuto una vittoria in più. Ma purtroppo le penalità retroattive non esistono…
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – McLaren – F1Tv