Oltre la F1, Ferrari è quel che resta del tessuto industriale dell’automobile in Italia. Forse l’unica nota positiva per John Elkann, presidente di Stellantis, che naviga in torbide acque dopo le improvvise dimissioni dell’amministratore delegato Carlos Tavares. Nella giornata di ieri, il rampollo della dinastia Agnelli è stato ricevuto dal presidente francese Macron, in qualità di guida temporanea del comitato esecutivo del soggetto di cui Exor rappresenta il principale azionista. Nel meeting, il manager italiano ha ribadito la volontà di continuare a sostenere gli stabilimenti su suolo francese.
Elkann ha anche confermato il finanziamento per lo sviluppo di ACC, il produttore di batterie che ha appena annunciato di aver ottenuto un prestito per garantire lo sviluppo della sua gigafactory a Billy-Berclau, nel Pas-de-Calais, secondo quanto comunicato dall’Eliseo. Il presidente della Ferrari ha colto l’occasione per analizzare i risultati finanziari e sportivi del Cavallino Rampante. Per quanto riguarda la sfera meramente economica, la produzione delle vetture stradali ha fatto registrare ancora una volta risultati finanziari eccellenti e un’ulteriore crescita del brand.
Un’offerta che dal prossimo anno sarà arricchita dalla prima sport car completamente elettrica. Le direttrici tecnologiche, dimostrano che la storica azienda modenese si adegua all’innovazione perché non può correre il rischio di restare un marchio di nicchia. L’esclusività della Ferrari non può prescindere dai desideri di una parte della clientela che crede nell’innovazione full-electric. Chi scorge rabbrividisce al solo pensiero di vedere una rossa sfrecciare nel silenzio più assoluto, ma l’imperante illusione dell’elettrificazione come soluzione alla decarbonizzazione è pura utopia.
“Le auto elettriche possono sembrare una meraviglia tecnologica, soprattutto per quanto riguarda le emissioni nei centri urbani, ma si tratta di un’arma a doppio taglio. Forzare la produzione dell’elettrico su scala globale, senza prima risolvere il problema di come produrre l’energia da fonti pulite e rinnovabili, rappresenta una minaccia per l’esistenza stessa del nostro pianeta. Quella dell’elettrico deve essere un’operazione che va fatta senza l’imposizione di leggi, continuando nel frattempo a sfruttare i benefici delle altre tecnologie disponibili in modo combinato” sosteneva Sergio Marchionne che poi concludeva:
“È certamente più utile concentrarsi sul miglioramento dei motori tradizionali e lavorare alla diffusione di carburanti alternativi”. Questo il sunto del pensiero dell’ex presidente della Ferrari prima di passare a miglior vita. Tornando agli aspetti sportivi, quella appena terminata è stata la stagione che ha riservato maggiori soddisfazioni, da quando il dirigente nativo della “grande mela” ha assunto la presidenza della scuderia di Maranello. Elkann si è detto soddisfatto dei progressi compiuti dal team, capace di tornare finalmente a lottare per un titolo mondiale sino all’atto finale del campionato.
F1, Ferrari: la soddisfazione del presidente per i successi conseguiti e le nuove sfide tecnologiche
Ai successi di tappa di Monaco e Monza, il presidente ha espresso grande soddisfazione per il bis della 499P a Le Mans e per la storica doppietta conseguita il primo settembre, quando il Cavallino Rampante ha messo a segno il successo nel tempio della velocità di Monza con Leclerc e contemporaneamente trionfava ad Austin nel round americano del campionato Endurance. Non è mancato un passaggio sulla futura line-up che vedrà il debutto di Lewis Hamilton, vecchio pallino di Elkann, che finalmente ha ceduto alle insistenti lusinghe del nipote dell’Avvocato Agnelli.
Sì, perché la scelta del sette volte campione del mondo di F1 è ascrivibile senza dubbio al volere del presidente della rossa, nonostante il team abbia dimostrato con il rinnovo pluriennale di credere ciecamente in Leclerc e nella possibilità che proprio la sana rivalità con Hamilton possa alzare l’asticella relativa al rendimento del pilota monegasco. Elkann ha ricordato anche la sfida nella vela, grazie al progetto della super barca volante figlia del sodalizio con Giovanni Soldini. Le ciniche leggi del mercato hanno imposto al Cavallino Rampante di cambiar pelle.
Se per il “Drake” la sua creatura era una società di auto sportive che produceva anche auto stradali, oggi più che mai ila Ferrari è una vera e propria holding che produce anche vetture da corsa. L’importante è che le tante sfide della rossa non vengano messe sullo stesso livello, perché lo spirito delle corse in F1 non può essere mai trascurato per alteri progetti. Con buona pace delle nuove e diverse sfide tecnologiche, il ritorno al successo nella massima categoria del motorsport deve essere l’unica priorità, con un titolo che oramai manca da più di 16 anni.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Ferrari – F1Tv