La F1 2024 della Ferrari può comunque considerarsi positiva. La Scuderia di Maranello, dopo una gestione negativa targata Mattia Binotto, con fatica è comunque riuscita a rialzare la china, e probabilmente la strada intrapresa nell’ultimo anno e mezzo è quella giusta per tornare nella posizione che più compete una squadra storica come quella del Cavallino Rampante, ovvero la prima.
Da troppi anni ormai sentiamo la solita manfrina, di come la prossima stagione sarà quella giusta e bla bla bla. La Ferrari manca dal tetto del mondo dal 2008 per quanto riguarda il costruttori, dal 2007 per il titolo piloti. Troppo tempo, è vero, ma in tutti questi anni, per un motivo o per un altro, non si è mai riusciti ad avere una stagione lineare e che potesse mettere in condizioni la Scuderia di Maranello di lottare davvero per il vertice.
Negli ultimi periodi poi, con una F1 sempre più restrittiva e che poco ti permette di cambiare le carte in tavola da una gara all’altra, la strada si è fatta sempre più dura, anche per un’instabilità tecnica e gestionale in un team che spesso e volentieri è stato davvero lontano dall’essere top. Non vogliamo tornare troppo sul discorso Binotto, ne abbiamo scritte tante e rischieremmo di essere ripetitivi.
Ci concentriamo invece sul lavoro, ottimo, che sta attuando Frederic Vasseur. Il team principal francese ha chiuso adesso il suo secondo anno a capo della Gestione Sportiva, ma in realtà quella del 2024 è stata la sua prima e vera stagione, perché nel 2023 ha dovuto rivoluzionare tutto dopo aver scoperto le fragilità (eufemismo) di una SF-23 da mani nei capelli e che ha fatto penare piloti, tecnici e tifosi della rossa.
F1, Ferrari: un 2025 come frutto del cambiamento
Vasseur ha avuto il coraggio di cambiare la Ferrari sin dal suo ingresso: già nei primi giri a Fiorano dopo la presentazione di febbraio 2023, si era capito come quella monoposto fosse una ciofeca, e cambiare la strada tecnica era la prima mossa da fare. C’era però bisogno di tempo e uomini giusti. Già qualcuno è andato via ancor prima dell’esordio in Bahrain, altri subito dopo.
Il transalpino ha svolto un mercato tecnici importantissimo, ed era quello che si chiedeva già da troppi anni, invece che promuovere o rimescolare le carte all’interno di una squadra che aveva fottutamente bisogno di un cambio di marcia decisivo. Vasseur ce la sta facendo, i risultati di quest’anno sono evidenti. L’addio di Enrico Cardile, vero responsabile a parer nostro della mancata vittoria del mondiale costruttori per via di quello scempio di “aggiornamento” portato a Barcellona, è stato uno degli ultimi rami secchi da estirpare dalle precedenti gestioni.
La testa adesso è tutta rivolta al 2025, ultimo anno di questa era regolamentare e che potrebbe consegnarci uno dei mondiali più entusiasmanti degli ultimi tempi grazie al “pareggio” di prestazioni dei top team, un qualcosa che molto probabilmente non rivedremo dal 2026 con un nuovo ciclo tecnico. La Scuderia di Maranello avrà a bordo Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo, il quale affiancherà Leclerc.
I due piloti sperano di avere a disposizione una monoposto in grado di vincere, e dalle prime sensazioni, anche di Vasseur stesso, sembra che le cose non stiano andando affatto male nella fabbrica del Cavallino Rampante: “La nuova Ferrari sembra promettente, ma in F1 tutto è relativo – commenta il francese -. Fare bene non significa automaticamente essere davanti agli altri. Red Bull e McLaren sono avversari fortissimi, e lavoriamo ogni giorno per massimizzare i risultati fin da subito, consapevoli che presto l’attenzione dovrà spostarsi sul 2026 e le nuove regole”.
Un pizzico di fiducia dunque in merito al progetto 677. Ovviamente siamo ancora a dicembre, il mondiale è finito nemmeno una settimana fa, e l’attesa per la nuova stagione, forse più che mai, è già tanta, nonostante i mesi di pausa che ci attendono. La curiosità cresce, ma se la Ferrari mantiene la curva di miglioramento vista dall’estate in poi, c’è la sensazione che la Scuderia di Maranello potrà essere protagonista anche nel 2025, magari per qualcosa di più importante. Mai dire mai.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari