Carlos Sainz Jr, ovvero il dottore della massima categoria del motorsport. La carriera dell’ex pilota Ferrari in F1 è caratterizzata da una particolare dinamica. Tutti le squadre per i quali ha prestato la sua opera sono progredite. Un fattore che va preso in altra considerazione e non può essere soltanto una coincidenza. L’approccio metodico dello spagnolo, ancor prima della sua abilità al volante, lo rende appetibile per quelle squadre che intendono crescere e puntando su un pilota esperto, in grado di fornire preziosi feedback per far crescere un progetto tecnico.
L’arrivo di Hamilton in Ferrari ha spiazzato il figlio del due volte campione del mondo Rally, che avrebbe certamente desiderato continuare la sua esperienza con il Cavallino Rampante. Avrebbe avuto modo di raccogliere quanto di buono seminato nei cinque anni di militanza con il team di Maranello. Tuttavia, da persona intelligente, ha subito compreso che la via maestra per ricostruire la sua carriera non poteva prescindere da una stagione ad altissimo livello. Una sorta di vetrina in cui mettersi in mostra agli occhi dei (pochi) team con un sedile ancora libero.
Alla fine, Carlos ha ceduto alle lusinghe della Williams sulla base di un progetto ambizioso che lo ha convinto. Con la scuderia di Grove ci sarà probabilmente da lottare a centro gruppo. Ciò malgrado, James Vowles è stato probabilmente l’unico team principal che ha ceduto alle richieste del campione iberico che, come sappiamo, ha preteso una certa elasticità sul contratto per poter liberarsi, quando vuole, se eventualmente arrivasse un’offerta da un top team per metterei al volante di una monoposto di F1 che gli possa offrire la possibilità di vincere.
F1, Sainz: Williams si piega, Alpine per nulla
Sainz è diventato oggetto del desiderio di diverse squadra di seconda fascia dopo l’abbandono forzato alla Ferrari. Tra questi anche Alpine, dopo che i rapporti con Esteban Ocon sono diventati inesorabilmente compromessi. La scuderia francese, capace di lasciarsi scappare Alonso e Piastri in un lasso di tempo molto breve, ha visto in Carlos come pilota adatto al tipo di progetto sposato da Flavio Briatore: una crescita sul medio e lungo periodo, in grado di portare la possibilità alla scuderia transalpina di lottare per vittorie e titoli mondiali nel futuro.
Lo stesso manager italiano, subito dopo il suo ritorno all’ovile, aveva ammesso di essere stupito dal fatto che un pilota del calibro di Carlos fosse ancora senza volante, per le prossime stagioni. I colloqui con l’entourage dell’iberico ci sono stati eccome; lo conferma lo stesso Flavio. Ciò malgrado, le clausole di uscita richieste dal suo management sono state considerate inaccettabili per la scuderia francese. A spiegarlo è stato proprio il geometra piemontese. Secondo l’imprenditore italiano, le condizioni sulla base delle quali il contratto poteva essere risolto non erano accettabili.
Questo perché, senza troppi fronzoli, andavano a evidenziare il desiderio di lasciare la scuderia appena fosse arrivata una proposta più allettante da parte della concorrenza. Postille sulle cui basi non si poteva costruire un rapporto di lealtà e duraturo, per tentare di crescere insieme sul medio-lungo periodo. Briatore intendeva offrire un contratto quadriennale, il tempo considerato per tornare al vertice. Alpine non ha ceduto alla tentazione di ingaggiare un top driver che pretendeva uno svincolarsi in qualsiasi momento, e possiamo aggiungere che forse hanno fatto bene.
Viceversa, Carlos non ha creduto nel progetto di rilancio della scuderia affidato all’ex team principal di Benetton e Renault. In tal modo, l’advisor piemontese del CEO Luca De Meo ha indirettamente svelato i termini contrattuali di Sainz con il team Williams. Del resto, non è un mistero che, almeno nell’immediato, la scuderia diretta da James Vowles non potrà offrire al madrileño una monoposto in grado di lottare al vertice. In breve sostanza, per rendere ancora più chiaro il concetto, Alpine e Briatore non hanno accettato di essere una sorta “taxi” per il percorso professionale di Carlos.
Mentre la Williams si è piegata alle richieste dell’entourage del pilota iberico, nella convinzione che il valore aggiunto di Sainz possa essere fondamentale anche nel caso in cui, il pilota classe 1994, dovesse abbandonare la “nave” prima della naturale conclusione del rapporto di collaborazione. In virtù dell’attuale livello di competitività dello storico team britannico, di fatti, l’ingaggio dell’ex pilota Ferrari è comunque considerato un’opportunità irrinunciabile, piuttosto che un lusso oneroso e senza garanzie a lungo termine. Solo il tempo dirà chi ha operato la scelta giusta.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Ferrari – Mercedes – McLaren – F1Tv