Chi pensa di imbrigliare Max Verstappen (FIA) all’interno di un codice di condotta ipocrita e bacchettone sta perdendo tempo. In tante stagioni, le manovre ardite del pilota olandese, al limite del regolamento e spesso oltre, hanno ricevuto la benevola clemenza dei commissari di gara. Sembra che siano decorsi i tempi della dispensa papale per il campione dei Paesi Bassi. Nella campagna appena conclusa, la musica infatti è completamente cambiata. Il campione del mondo è stato puntualmente sanzionato quando si è reso protagonista di manovre plateali o dubbie, come quella di Abu Dhabi.
Un nuovo metro di giudizio, figlio anche dei numerosi avvicendamenti al ponte di comando della direzione gara. Nonostante le sanzioni, il figlio di Jos è riuscito a mettere in bacheca il quarto titolo iridato. Le penalità nulla hanno potuto di fronte alle doti superiori del talento originario di Hasselt. In occasione della premiazione in Rwanda della FIA, Verstappen ha svolto anche i lavori socialmente utili in merito all’espressione volgare proferita nei confronti della sua monoposto, durante il consueto meeting con i media alla vigilia del Gran Premio di Singapore.
L’attuale quattro volte campione del mondo di F1, ha incontrato gli studenti dell’Integrated Regional Polytechnic College a Kigali. La pena è stata scontata sotto gli occhi vigili del presidente della Federazione Internazionale, l’emiratino Mohammed Ben Sulayem, parso assai compiaciuto dalla punizione inflitta. Una farsa totale, e non ci riferiamo solo al dazio pagato da Max, ma anche alla motivazione della sanzione. Tuttavia, il pilota classe 1997 non sembra assolutamente intenzionato a cambiare il suo modo di intendere le corse e, conseguentemente, la sua condotta di gara.
Recentemente ha spiegato che, se dovesse esaurire i penalty point e quindi scontare una gara di stop, come accaduto a Magnussen che ha saltato il weekend di Baku, non sarebbe poi un grosso problema. Anzi prenderebbe la faccenda come un’opportunità per essere al capezzale della sua compagna in dolce attesa o godersi un weekend aggiuntivo con il suo primogenito. L’asso del volante non perde occasione per far comprendere al governo del motorsport, e di riflesso ai suoi colleghi, che le penalità non lo renderanno certamente più tenero in pista. Dirà sempre ciò che pensa, in pratica.
La F1 secondo Verstappen non piace alla FIA
Max è nel pieno della maturità sportiva e umana; tuttavia, quando è stato necessario, ha mostrato eccome gli artigli come accadeva di frequente in passato. Insomma, il successo, la gloria e la fama non lo hanno di certo cambiato minimamente. Una virtù in un ambiente in cui l’ipocrisia è imperante, ma pure un grosso rischio, dato che l’organo federale ha dimostrato, in maniera chiara e diafana, di non tollerare assolutamente il suo modo di gestire la lotta in pista. Idem per quanto riguarda la sua schiettezza ai microfoni che non è mai stata gradita dalla FIA.
L’attuale organo legislativo si trova a gestire un fuoriclasse ingombrante, le cui intemperanze sono state sempre perdonate e che, in ragione di un modo consolidato di interpretare le azioni in pista, non ha più alcuna voglia di tirare i remi in barca. Il bisogno di trionfare sempre e comunque ha prodotto nella mente di Verstappen l’ininfluenza del “come vincere”. Una logica che lo accomuna a grandi piloti del passato, ma a differenza degli scorsi decenni la F1 è un altro sport, che pretende di poter trasferire ai propri clienti (fan) valori e modelli comportamentali ineccepibili.
La sensazione è che a breve si possano verificare due scenari: o Max accetterà di modificare il proprio sistema di valori, oppure l’olandese lascerà la massima categoria del motorsport. Queste sembrano essere al momento le uniche due opzioni disponibili, anche considerando che Verstappen non è certo un persona che predilige le “vie di mezzo”. Del resto, qualche voce “autorevole” nostrana, ritiene sin da ora che Verstappen possa lasciare la F1 senza creare alcun scossone; insomma, nessuno ne sentirebbe la mancanza. Purtroppo, ci tocca sentire anche tali castronerie.
Stronzate partorire da menti distorte dal tifo che non hanno nulla a che vedere con l’obiettività. Al contrario striscia un certo rancore che in qualche modo deve sempre e comunque essere liberato e dato in pasto ai telespettatori. La verità è un’altra però. Un fenomeno del calibro di Verstappen mancherebbe eccome alla F1, in quanto le doti dell’olandese non le ha nessuno se diamo un’occhiata al resto dei piloti. Per questo sarebbe conveniente per la FIA tenersi molto stretto Max che, tra le altre cose, riesce a riempire gli spalti con migliaia di tifosi in tutto il mondo.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Ferrari – F1Tv