La guerra tra Verstappen e la FIA prende un leggera pausa. L’ennesima espressione colorita del campione del mondo questa volta non sarà sanzionata, infatti. Ci riferiamo all’epiteto rivolto implicitamente agli steward che lo avevano punito per la collisione con Piastri in curva 1 con una penalità di 10 secondi. Un atto di clemenza della Federazione Internazionale o una reazione che avrà delle conseguenze in futuro? Chi scrive crede fortemente che, attraverso la conoscenza del passato, si possano prevedere scenari futuri. L’organo legislativo non tollerare più le intemperanze dei piloti dentro e fuori dalla pista.
Dal linguaggio volgare bandito negli eventi istituzionali al pugno duro verso i piloti che combattono in modo “ruvido”. Tuttavia, la frase proferita dal quattro volte campione del mondo alla direzione gara, è poca cosa rispetto a quanto detto in mondovisione da Sebastian Vettel, nelle fasi finali del Gran Premio del Messico del 2016. Il pilota tedesco era in lotta per il gradino più basso del podio proprio con Verstappen. Il tedesco della Ferrari non gradì il tardivo intervento di Whiting, che fu mandato a farsi fottere. In sostanza, è come se oggi un pilota si scagliasse in modo volgare contro Rui Marques.
La reazione dell’ex ferrarista non portò ad alcuna conseguenza disciplinare; tuttavia, i rapporti tra Seb e il governo della F1 furono irrimediabilmente compromessi. Da allora, il campione originario di Heppenheim fu spesso destinatario di sanzioni alquanto discutibili dalla FIA, come la imbarazzante penalità di 5 secondi in Canada nel 2019. Un pilota a cui non fu perdonato più nulla e che mise in evidenza la pochezza politica del Cavallino Rampante. Quello che sta accadendo nei confronti di Verstappen, film già visto. Del resto, il pilota classe 1997 sembra ormai rassegnato a un destino ineludibile.
F1. Verstappen, FIA: storia di un rapporto che può degenerare
In modo sarcastico, Verstappen auspica che i penalty points sulla sua patente si esauriranno giusto in tempo per poter correre al capezzale della sua compagna, quando metterà alla luce suo figlio. E dal linguaggio del corpo non se ne rammarica affatto, anzi. Da ragazzo molto sveglio, ha compreso che il vento è cambiato e che il suo modo di intendere le corse potrebbe essere ormai anacronistico in base ai razionali del nuovo corso affidato a Rui Marques. Per questo motivo, appare strana la reazione dell’attacco frontale che lede la professionalità di tutta la commissione gara del Gran Premio di Abu Dhabi.
Perché, in questo caso, tale contesto è stato valutato dalla FIA meno importante di una parolaccia rivolta alla propria monoposto, durante un incontro con i media. La sensazione è che Max si sia giocato l’ultimo jolly disponibile e, d’ora in avanti, non sarà tollerato alcun comportamento sopra le righe da parte dell’olandese. Che si tratti di una semplice intervista pitturata o di una manovra in pista. A questo, senza dubbio, dobbiamo aggiungere l’avversione di un discreto numero di colleghi nei confronti del figlio di Jos, per la sua spregiudicata aggressività in pista.
La ridicola penalità comminata a Verstappen nelle qualifiche del Gran Premio del Qatar e il successivo botta e risposta con George Russell, il presidente della GPDA, hanno assieme evidenziato tale insofferenza da parte di alcuni nei suoi confronti. Sino al 30 giugno 2025, il vincitore degli ultimi quattro mondiali dovrà rigare dritto, in quanto ha accumulato già 8 penalty point. Una volta raggiunto il massimale, che è pari a 12 penalty point, scatterà in automatico un Gran Premio di squalifica, provvedimento comminato quest’anno a Magnussen.
Il danese ha dovuto lasciare il sedile a Oliver Bearman in occasione del Gran Premio dell’Azerbaijan. Se è vero che la FIA ha cambiato registro nel metro di giudizio delle azioni in pista, Verstappen, nonostante la giovane età, si appresta a iniziare l’undicesima stagione in carriera e le sue opinioni fanno sempre molto rumore. Se Max dovrà fare attenzione a non prestare il fianco ai franchi tiratori, la Federazione Internazionale non può permettere che il rapporto con il campione del mondo degeneri. Sarebbe un accanimento già visto in passato che non ha contribuito all’immagine della categoria.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Ferrari – McLaren – F1Tv